L’alto Garda dice addio all’artista Caterina Benamati Baroni
Se ne è andata in punta di piedi Caterina Benamati Baroni, vera signora dell’arte. Se ne è andata in silenzio, senza clamore, come era nei suoi costumi, lasciando un ampio alone di ricordi.
Nata a Malcesine, risiedeva a Riva del Garda ed era la moglie del professor Luciano Baroni, già presidente dell’ANPI e partigiano emerito. Aveva conseguito la maturità artistica presso l’Accademia di Belle Arti e Liceo Artistico di Venezia, ed in seguito si era dedicata all’insegnamento di Educazione Artistica nelle Scuole Medie. A Torino ha frequentato la Scuola d’Arte di Filippo Scroppo ed ha partecipato attivamente alle esperienze e agli scambi del mondo pittorico torinese, particolarmente all’avanguardia tra gli anni ’60 e ’80.
“Ci troviamo di fronte a una pittura di evidente spessore culturale – disse di lei il critico d’Arte Mario Cossali – consapevole delle ricerche dell’avanguardia del 900, ma nello stesso tempo gelosa di una sua originalità femminile”.
Già Presidente del Gruppo Amici dell’Arte di Riva tra il 1998 e il 2000, Caterina ha esposto in mostre collettive e personali in Piemonte e Trentino. Negli ultimi anni frequentava il Gruppo Arti Visive di Arco ed era socia storica dell’Associazione “Riccardo Pinter”: “Il suo amore per l’arte e la bellezza continueranno a vivere nei nostri ricordi” ha scritto il presidente Graziano Riccadonna.
Caterina aveva scelto Riva come sua residenza in quanto la cittadina benacense si è sempre distinta nel campo dell’arte quale crocevia di esperienze culturali, snodo di transito delle culture che venivano da Lombardia e Veneto grazie al Garda, a loro volta luoghi di scambi tra culture mediterranee e nordiche.
“Caterina aveva patrocinato il concorso indetto da “Riccardo Pinter” e “Amici del Museo” intitolato al marito Luciano Baroni – conclude il ricordo di Riccadonna – Si era sempre distinta per il suo rigore morale e la sua vicinanza ai giovani. Per questo ci mancheranno il suo piglio, i consigli e il disinteressato appoggio in tutte le nostre iniziative”. Ciao, Signora dell’arte!”.