L’allarme di Piantoni (Europa Verde): “Fermate il consumo di suolo e spazi verdi”

Nicola Filippi09/11/20244min
Alto-Garda panorama



 

“Il consumo di suolo e la saturazione di ogni spazio verde nell’Alto Garda prospettano un futuro sempre più grigio per la qualità della vita e la sicurezza dei residenti”. Marco Piantoni, portavoce del movimento “Europa Verde Alto Garda e Ledro”, lancia un grido d’allarme per risvegliare le coscienze degli amministratori pubblici locali e fermare il “consumo di suolo previsto dagli attuali strumenti urbanistici nell’Alto Garda: circa 150 ettari”.
“Sembra che ai nostri amministratori questo non basti – spiega – vogliono nuove infrastrutture e a farne le spese sarà il poco verde rimasto in valle. Mi riferisco a interventi recenti, come quello dell’architetto Zolin per la Comunità di Valle, che dichiara di voler individuare a breve gli spazi per la piscina sovracomunale e per il campo da golf; ma anche a quello della maggioranza attuale di Arco nel consiglio comunale del 29 ottobre, riguardante la Cittadella dello sport, concordata con Riva (progetto Apm – Amsa); senza dimenticare la Ciclovia del Garda. Questa fame di infrastrutture appare miope e autolesionista per il nostro territorio”.
Piantoni sottolinea tre problematiche principali.
“Aggiungere altre infrastrutture e sacrificare ulteriormente un paesaggio già segnato non fa altro che svalutare il nostro territorio – afferma – Ricordo, e vorrei urlare a questi amministratori di osservare le immagini del nostro territorio com’era: è stato attrattivo per secoli, una bellezza senza rivali. Ora rischiamo di perderlo per sempre”.
“La qualità della vita dei residenti. Siamo tutti consapevoli dei problemi abitativi, della mobilità, dei servizi, delle sempre maggiori difficoltà che i cittadini incontrano nelle attività quotidiane. Se l’obiettivo è allontanare i residenti e trasformare il territorio in un sistema a solo vantaggio economico, siamo sulla strada giusta”.
Infine, la sicurezza per residenti e ospiti. “L’impermeabilizzazione, i cambiamenti climatici, la saturazione delle reti di servizio e l’inquinamento sempre più diffuso di aria, acqua e suolo ci espongono a pericoli crescenti – spiega ancora Piantoni – La Sarca, il nostro fiume principale, resta sempre lo stesso, ma il territorio del bacino idrografico è sempre più cementificato. Alzare gli argini e ridurre la scabrezza (canalizzare, tagliare, asportare materiale) non fa altro che aumentare il potenziale distruttivo in caso di piene eccezionali, previste su tempi lunghi, che però, a causa dei cambiamenti climatici, diventano sempre più frequenti. Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono già il presente. Senza contare i corsi d’acqua minori della zona, spesso trascurati e interrati”.
“Ci sono aree, come quella che le amministrazioni vorrebbero destinare alla Cittadella dello Sport, che sono soggette ad allagamenti, come già successo in passato per tutta l’area di S. Andrea – precisa ancora il portavoce di Europa Verde – Lo evidenziano la carta dei pericoli e le cronache del passato: tutta questa zona era terreno agricolo dove le piene del Bordellino si disperdevano, ma oggi è stata costruita e impermeabilizzata, la situazione è aggravata dal fatto che il Bordellino, a valle, è stato tombato per lunghi tratti”.
“Molti studiosi ed esperti ci hanno già avvertito – conclude Marco Piantoni – non possiamo più permetterci, per tutte queste valide ragioni, di consumare e impermeabilizzare altro suolo. Riusciremo a fermarci prima o poi? La situazione è già critica, per le scelte sbagliate di un passato anche recente, ma questo non è un buon motivo per peggiorare ulteriormente la situazione”.

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