Lago di Loppio: “Valorizzare gli insediamenti archeologici”
Potenziare l’interesse e la fruibilità naturalistica e storica dell’isola di Sant’Andrea, la piccola enclave di terra che sorge nell’ex lago di Loppio. Una zona che dovrebbe tornare ad essere di interesse paesaggistico, specie quando le piogge lo fanno “rinascere”. La costruzione della galleria idraulica Adige-Garda lo prosciugò e oggi rimangono i ricordi, tuttavia per il primo cittadino di Mori Stefano Barozzi la priorità a fini turistici è inserire quell’area in un progetto ampio che ne possa valorizzare gli insediamenti archeologici. Ma non solo: il sindaco ha espressamente inoltrato alla provincia di Trento la richiesta di poter realizzare delle “torrette” di avvistamento dell’intero biotopo, un piccolo meraviglioso “scrigno” che potrebbe essere “sfruttato” per l’indotto del territorio moriano. Seppur ridotta di alcuni ettari, infatti, l’attuale superficie dell’ex lago riveste un interesse assoluto sotto l’aspetto naturalistico, flora e fauna in primis, e legato ai ritrovamenti dell’antico “castrum” di epoca tardo antica/altomedievale, ma anche reperti che vanno dalla preistoria fino alla Grande Guerra. Quindi Barozzi chiede di poter realizzare come amministrazione comunale torrette per poter vedere tutta l’area, posare passerelle attorno al periplo dell’ex lago di Loppio per i visitatori, realizzare un accesso anche agli studiosi (la Soprintendenza ha affidato alla sezione archeologica del Museo di Rovereto campagne estive di ricerca sull’isola) e facilitare la percorribilità (ora su di un lato solo, ad est) anche per gli amanti delle due ruote. Conservare l’area, valorizzarla e proteggerla per un “prodotto” turistico sempre più apprezzato anche per l’ambito altogardesano, ovvero la sostenibilità ambientale.