La scomparsa di Marco Simonetti, uomo che ha portato Riva nel mondo
È mancato nella tarda mattinata di martedì 27 aprile Marco Simonetti, ex direttore dell’allora Azienda di Soggiorno di Riva, nonché direttore anche del Palazzo dei Congressi. Nativo del pinetano, Simonetti giunse a Riva dopo la direzione dell’Apt di Madonna di Campiglio ma, soprattutto, l’esperienza maturata come addetto alle pubbliche relazioni della casa automobilistica Alfa Romeo. Dopo l’Arcivescovile a Trento con l’amico fraterno Sergio Chiesa, Simonetti andò a Milano per laurearsi alla prestigiosa Università Cattolica in Economia. Da uomo libero, come ricorda Sergio Chiesa, perché entrambi nati dopo l’otto settembre del 1943, Simonetti amava la gastronomia e, soprattutto, tutto ciò che fosse un distillato di uva, ossia le grappe. Una vera e propria passione che, già direttore in Apt, lo portò ad aprire il negozio con la moglie Carla Carnessali, la “Lega Antianalcolica”. Lo ricorda con affetto anche Carlo Modena, l’allora presidente dell’Azienda di Soggiorno con il quale ebbe diversi “scontri” in materia di turismo, ma tutti costruttivi, come ha ricordato Modena, e grazie ai quali Riva è cresciuta fino a diventare la “potenza” in fatto di ospitalità che è oggi. “La tua onestà intellettuale – ricorda Barbara Angelini, oggi impiegata di Garda Trentino S.p.A. e che iniziò a lavorare alle sue dipendenze – era fuori dal comune. Uomo capace di tessere relazioni schiette e che sapeva dire, sempre, le cose come stavano. Abbiamo sempre avuto al nostro fianco un uomo di grande valore che ci ha insegnato tutto”. Il ricordo porta la firma anche di Alma e Rosanna Bronzini, Grazia Airoldi, Alessandra Pellegrini, Lorenza Santoni e Ludovica Dal Lago.
Un pensiero personale arriva anche dall’amico Graziano Riccadonna.
“In punta di piedi, come era suo costume, se ne è andato Marco Simonetti per raggiungere l’empireo delle sue grappe. Personaggio atipico, il suo nome è legato alla Lega Antianacoolica, il negozietto di grappa e altri liquori aperto da una quindicina d’anni in viale Dante a Riva del Garda. Una presenza continua, la sua, nel centro storico di Riva, sempre a proporre la linea delle sue grappe favolose. Non come alcolista, per carità, ma amante dei superalcolici”.
“Era lo splendido periodo degli studi universitari in una Milano che ci accoglieva come poveri emigranti pellegrini – mi raccontava Marco Simonetti – Vivevamo in un pensionato universitario della “Cattolica” dove avevano passato quattro anni celebri personaggi della politica e cultura italiana come il Ciriaco De Mita e certo questo non faceva che appesantire l’aria già cupa di Milano. Per queste ragioni noi trentini e alcuni friulani ci trovavamo a bere un “biceròt” da Provera in corso Magenta, e lì preparavamo i progetti per scherzucci a chi se li meritava…”
Fu così che conobbi Marco. Proprio da Provera nasce nel mitico 1968 l’idea di avvicinare le persone al vino e alla grappa in modo intelligente, senza fare sbornie ma imparando a gustare vini e alcool in modo intelligente. “Finì l’università – mi disse ancora Simonetti – e la lega si disperse ma io mantengo ancora questa tradizione viva, nella speranza che quelli che erano con me da Provera la ricordino con tanta simpatia…”.