“La qualità dell’equilibrio – Utopia e possibilità”

Stagista01/09/20182min
qualità dell'equilibrio

Erano circa un migliaio gli insegnanti delle scuole dell’infanzia provinciali presenti al Palalevico di Levico Terme, per una giornata formativa dal titolo: “La qualità dell’equilibrio – Utopia e possibilità”. Durante la mattinata si è discusso sulla capacità richiesta ai professionisti della scuola di contemperare armonicamente i diversi fattori che agiscono nella realtà scolastica, svolgendo importanti riflessioni su alcune dimensioni della progettualità pedagogica. L’iniziativa formativa ha portato a conclusione la rilettura dei 40 anni compiuti dalla legge 13 del 1977, norma che governa le scuole dell’infanzia in Trentino; un’occasione per ripercorrere la storia delle scuole dell’infanzia e riconoscere la loro evoluzione in cui si afferma la centralità del bambino nell’azione educativa e la peculiarità degli ambienti educativi.
Ha aperto il discorso Roberto Ceccato, dirigente del Servizio Infanzia e Istruzione del primo grado. Il dirigente ha ricordato che ripercorrere il testo della legge 13 ha dato loro l’occasione di riconoscere gli ideali che la abitano, di notare gli sviluppi che l’hanno resa corrispondente alle nuove esigenze, di poter interrogarsi sui passi fatti e sui nuovi orizzonti.
A seguire, Miriam Pintarelli, direttrice dell’Ufficio Infanzia, ha parlato del concetto di qualità nella scuola, sottolineando che la qualità vera è la costante ricerca di un posizionamento che mantiene l’equilibrio e che si esprime nella capacità di mettersi in gioco anche uscendo dagli schemi ormai consolidati
La mattinata è proseguita con gli interventi di Berta Martini, Luigi d’Alonzo e Gioacchino Lavanco, coordinati da Susanna Mantovani, ricercatrice e studiosa dell’Università degli Studi di Milano. Infine Luigi d’Alonzo, professore ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale presso l’Università Cattolica del “Sacro Cuore”, ha rappresentato la scuola come un’istituzione che costruisce cultura e garantisce equità sociale, differenziando gli interventi rispetto ai diversi bisogni.

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