La Provincia vuole mantenere un punto nascita a Cavalese. Civettini chiede le dimissioni di Zeni

Contestare formalmente il parere dato dal Comitato percorso nascita nazionale, avviare rapidamente l’iter per la realizzazione delle modifiche strutturali richieste, che fanno già parte della programmazione sanitaria, nel frattempo valutare le aspettative dei professionisti, pediatri e ginecologi, assunti nella prospettiva della riapertura, anche ampliando il servizio offerto alla popolazione, in attesa che la situazione si sblocchi. Questa l’intenzione della Giunta provinciale, concordata ieri nel corso di un incontro con gli amministratori di Fiemme e Fassa, in merito alla riapertura del punto nascita dell’Ospedale di Cavalese.
Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, l’assessore Luca Zeni ed il direttore generale dell’APSS Paolo Bordon hanno illustrato il parere fornito dal “Comitato” in merito alla riapertura del punto nascita. All’incontro era presente anche l’assessore Mauro Gilmozzi. Il parere, nel confermare il disagio orografico della collocazione del nosocomio di Cavalese, che aveva portato a concedere una deroga, ha accolto la richiesta della Provincia di poter utilizzare, per adeguare l’organico agli standard richiesti, i cosiddetti medici “gettonisti”, ovvero specialisti esterni, di comprovata esperienza, che possono essere chiamati in caso di emergenza. Si tratta di un precedente unico, perché per la prima volta viene concessa la possibilità di utilizzare personale non dipendente. Il Comitato percorso nascite ha, tuttavia, richiesto che la riapertura del punto nascita sia subordinata ad alcune modifiche strutturali, ovvero una seconda sala parto ed una sala operatoria sempre pronta per le emergenze nel blocco travaglio/parto. Un requisito che era stato evidenziato anche nella precedente decisione, ma che si riteneva soddisfatto dallo stesso Comitato attraverso la programmazione sanitaria. La Giunta provinciale, infatti, l’aveva programmata in relazione alla costruzione del nuovo Ospedale. Invece, per la prima volta, il comitato ha fissato il principio che per riprendere l’attività, dopo una sospensione, occorra che i lavori siano completati e non solo programmati.
Intanto il consigliere Provinciale Claudio Civettini prende posizione con una dura nota che chiede le dimissioni dell’Assessore Luca Zeni. “Prendiamo atto che nonostante i nostri atti ispettivi e nonostante le allerte da noi ripetutamente sollevate, il Punto Nascita di Cavalese non potrà riaprire nell’ennesima data promessa. A questo punto è inutile raccontarsi tante storie o ricorsi ad alchimie strutturale che vorrebbero sanare incongruenze tanto evidenti da doversi politicamente vergognare di essere trentini e in un contesto di Autonomia che-così letto-dimostra la propria impotenza e incapacità di portare soluzioni serie e certe.Per tutto ciò e con una semplice riflessione, si chiede ufficialmente – anche con un atto ispettivo – le dimissioni dell’Assessore provinciale alla Sanità, politicamente dimostratosi incapace di affrontare i temi, i problemi e di proporre soluzioni e di avere, in molto colpevole, tenute accese speranze solamente per mere finalità elettorali che, peraltro, la gente ha ampiamente scoperto e compreso. Di qui, a gran voce, la richiesta di dimissioni da parte dell’Assessore provinciale alla Sanità. Prima arriveranno, meglio sarà per il Trentino”.