“La forma dello sport”: mostra al Museo su architetture e imprese sportive a Riva del Garda

Una nuova mostra dedicata alle architetture e alle attività sportive che hanno caratterizzato la costruzione dell’identità della città di Riva del Garda fin dall’inizio del secolo scorso accoglierà i visitatori del MAG durante la stagione 2019.
Filo conduttore di questa narrazione, che alterna materiale documentale, video, fotografia, disegno e scultura, è lo sport, con l’intento di rendere un piccolo omaggio alle origini di quel mondo dell’outdoor che nel corso del tempo è diventato uno degli assi portanti dell’economia e dell’identità di Riva del Garda e che da sempre è un punto di riferimento per molte realtà associative cittadine.
La mostra “La forma dello sport. Architetture e imprese sportive a Riva del Garda nella prima metà del Novecento”, curata da Chiara Del Senno e Daniela Pera, sarà visitabile al Museo di Riva del Garda dal 14 aprile al 3 novembre 2019.
Sabato 13 aprile alle 18.00 avrà luogo l’inaugurazione, preceduta da una passeggiata alla scoperta delle architetture sportive progettate da Giancarlo Maroni a Riva del Garda: Campo sportivo Benacense, Fraglia Vela e Spiaggia degli Olivi. Il ritrovo è previsto in Museo alle 16.00.
Il percorso espositivo si apre con due progetti di architetture che Giancarlo Maroni firma tra gli anni Venti e Trenta e che diventano il teatro di importanti momenti di vita sportiva: il Campo Littorio Benacense e la Spiaggia degli Olivi. Fotografie, schizzi, pubblicazioni, progetti, trofei e video raccontano la storia di questi due luoghi.
Una selezione di filmati storici degli anni Trenta, provenienti dagli archivi dell’Istituto Luce, documenta alcuni avvenimenti sportivi che si sono svolti proprio alla Spiaggia degli Olivi e nel Campo Benacense: dalla storica regata dei Bragozzi tenutasi in occasione dell’inaugurazione di uno dei due tratti della Strada Gardesana alle immagini del ritiro della Nazionale di Pallacanestro in vista delle Olimpiadi del 1936.
La mostra si conclude incontrando l’opera di Silvio Zaniboni, scultore di Riva che tra gli anni Venti e Trenta lavora alla decorazione di prestigiosi edifici in tutta Italia.