La difesa urlata di Beppe Grillo al figlio accusato di violenza
Amore paterno o sfuriata imperdonabile? Di certo non è passato inosservato il video, diventato ormai virale e considerato da molti scandaloso, in cui Beppe Grillo (Movimento 5 Stelle) difende a spada tratta il figlio giudicandolo innocente rispetto all’accusa di stupro. Quasi tutti sembrano schierarsi contro per il semplice fatto che le argomentazioni da lui urlate sono senza fondamento e non si può fare a meno di vederla come una grande offesa nei confronti delle vittime di violenze. Ma cosa pensano di questa esternazione i ragazzi della classe 3Cs del Liceo “Andrea Maffei” di Riva del Garda? Un tema tanto delicato sul quale però non potevamo astenerci dall’esporre un’opinione condivisa. Grillo afferma fortemente che la ragazza era consenziente anche se, a quanto si presuppone, fosse ubriaca. Dal video che riprende tutta la vicenda si nota, come dice Grillo, che il figlio e i suoi amici stavano scherzando e ridendo. Ma questo vuol dire che anche la vittima si stava divertendo? Non credo proprio. Anche Alessia è di questo parere: “Onestamente penso sia una situazione un po’ delicata, ma dire che volevano solo divertirsi è inaccettabile. Uno stupro è pur sempre un’atto di violenza imperdonabile e non ci potrà mai essere una giustificazione, è sbagliato e immorale”. Una ragazza inoltre deve essere libera di poter denunciare quando vuole. Non si può criticare questo fattore poiché superare la vergogna e rielaborare tutto ciò che è appena accaduto non è una cosa semplice da fare per le vittime di violenze di questo tipo. “La ragazza, che ha sporto denuncia dopo otto giorni dal fatto, sicuramente deve aver passato dei momenti terribili, consapevole di ciò che era successo – continua Alessia – Approfittare di una ragazza ubriaca in questo modo lo trovo davvero scorretto ma a quanto pare non tutti i giovani ragionano così”. Il video, secondo la mia opinione, è stato un patetico ed esuberante tentativo da parte di Grillo per salvarsi la reputazione al contrario di un semplice “momento di panico” come viene definito da alcuni. Aggiunge Giorgia: “Non ha nemmeno pensato alle conseguenze che questa scenata avrà, o probabilmente ha già avuto, sulla vittima e sulla sua famiglia che tutt’ora stanno cercando di superare un momento di sofferenza”. Grillo ha decisamente sbagliato, chi sostiene uno stupratore non è consapevole della gravità di questo reato.
(Alternanza scuola – lavoro Liceo “A. Maffei” – Martina Pace)