LA CICLABILE DA RIVA AL CONFINE CON BRESCIA SARÀ FINITA ENTRO IL 2020

I tempi, peraltro già noti e forniti in altre occasioni dall’assessore al Lavori Pubblici Mauro Gilmozzi, sono stati confermati. Si parte a fine 2018 e si chiude entro il 2020, perché è chiaro che il tratto recentemente inaugurato in terra bresciana e che va da Capo Reamol al confine col Trentino dovrà avere la sua naturale prosecuzione in terra trentina. Mauro Gilmozzi, l’ing. Raffaele De Col, l’ing. Mario Monaco e l’ing. Giovanni Maiello tecnici della Provincia Autonoma di Trento, Assessorato Infrastrutture e Ambiente, Dipartimento Infrastrutture e Mobilità, con l’architetto paesaggista Enrico Ferrari hanno “snocciolato” cifre, mostrato slide di come dovrà essere l’interno delle gallerie. Si procederà con tre lotti, il primo in due parti distinte che porterà ad occupare il sedime della vecchia statale Gardesana dismessa, partendo da Riva vero la ex Casa Cantoniera, salendo per raggiungere la quota strada senza attraversarla, utilizzando il sottopassaggio esistente che scende dalla Ponale. Un milione di euro. Poi avanti verso la ex Casa della Trota, punto nevralgico che dovrà trovare l’accordo tra interessi pubblici e privati come il presidente della Comunità di Valle Mauro Malfer ha avuto modo di dire e Gilmozzi ha confermato, indi verso Limone col 2° e 3° lotto che non sarà a sbalzo ma in galleria. Altra soluzione che i tecnici provinciali hanno sempre detto e sostenuto. Alla fine 25 milioni di euro (che ci sono) ha detto Gilmozzi per un totale di 6 chilometri e mezzo di un progetto che (la Ciclovia completa del Garda) è d’interesse nazionale come recentemente il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli ha affermato essere volontà di questo Governo chiudere. Cercando un giusto mix tra impatto ambientale, sicurezza e attrattività l’assessore e i suoi tecnici, alla fine, sono stati applauditi. Perché oggi è davvero il tempo di non perdere altro tempo, e anche il pubblico in sala, intervenuto a chiedere chiarimenti è quello che voleva sentirsi dire.
- * Foto ufficio stampa PAT – Arianna Tamburini