Insieme contro la violenza sulle donne, rinnovato il Protocollo d’intesa
Provincia autonoma di Trento, Commissariato del Governo per la Provincia di Trento, le Procure della Repubblica di Trento e Rovereto, Consorzio dei Comuni Trentini, Azienda provinciale per i servizi sanitari, Università degli Studi di Trento e da quest’anno Questura di Trento, Comando Provinciale dei Carabinieri, Federazione Trentina della Cooperazione e Fondazione Bruno Kessler.
Sono i firmatari del “Protocollo di intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza di genere in Provincia di Trento” che ha visto la sottoscrizione ufficiale da parte dei rappresentanti delle istituzioni. Questo strumento, rinnovato e ampliato, riflette l’impegno crescente delle istituzioni e della società civile nel contrastare questo grave problema. Con l’obiettivo di monitorare e comprendere meglio il fenomeno nella provincia di Trento, nonché di sensibilizzare e formare gli operatori, la firma del Protocollo di Intesa segna un passo significativo nel consolidamento di una rete di intervento, prevenzione e assistenza per le donne vittime di violenza.
Giunto al suo quinto rinnovo il protocollo è funzionale alla prosecuzione e al rinforzo della rete antiviolenza nella promozione di azioni sempre più qualificate ed efficaci di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto della violenza sulle donne.
I nuovi firmatari
Il nuovo protocollo vede la sottoscrizione di nuovi firmatari. In particolare, la Questura di Trento e il Comando Provinciale dei Carabinieri si impegneranno a specificare e qualificare l’azione di supporto e protezione delle donne vittime di violenza ad alto rischio attraverso l’operatività di uno specifico gruppo di lavoro multidisciplinare.
Una rete di servizi e interventi che si rinforza sempre di più
In Trentino, la lotta contro la violenza sulle donne si articola attraverso una serie di servizi e interventi mirati a garantire protezione, assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza.
In questo contesto, i Centri antiviolenza (CAV) emergono come pilastri fondamentali nella rete di supporto, offrendo assistenza e consulenza alle donne che subiscono violenza, con due sedi principali a Trento e Rovereto e due punti di riferimento periferici a Cavalese e Cles.
Accanto a questi, i Servizi residenziali per donne vittime di violenza ad indirizzo segreto (Case rifugio), con due strutture presenti sul territorio, forniscono un rifugio sicuro per le donne e i loro figli.
Inoltre, esiste il servizio Centro per Uomini Autori di violenza, che dal primo ottobre 2023 è interamente finanziato con risorse provinciali in modo strutturale. Il servizio, nelle sedi di Trento e Rovereto, offre a uomini autori di violenza sulle donne percorsi volti a modificare i loro comportamenti.
Infine, l’Assegno di autodeterminazione, istituito a partire dal 1° aprile 2022, rappresenta un intervento economico volto a sostenere l’autonomia delle donne vittime di violenza. Gestito dalla Provincia autonoma di Trento tramite Apapi, questo assegno offre un contributo economico mensile destinato alle donne che subiscono violenza, con l’obiettivo di fornire un sostegno finanziario durante il percorso di emancipazione e di costruzione di una vita autonoma.