Inchiesta Benko: la sindaca Santi partecipa alla Giunta e attende l’interrogatorio
Documenti, file audio, computer, smartphone, cellulari, denaro contante. Una montagna di elementi probatori. La maxi-inchiesta della Dda di Trento, grazie al certosino lavoro di Ros e Finanza, che ha sconvolto il quieto vivere politico e imprenditoriale del Trentino – Alto Adige e che ha portato agli arresti domiciliari nove persone – tra cui la sindaco di Riva Cristina Santi e l’ex senatore e ex sindaco di Dro, Vittorio Fravezzi – e 68 indagati, richiama per certi versi il periodo della Tangentopoli degli anni Novanta. Per tutti gli indagati vige nel modo più assoluto la presunzione d’innocenza, sia ben chiaro, ma il quadro probatorio che emerge, leggendo soprattutto alcuni stralci delle intercettazioni telefoniche, mostra la spregiudicatezza del “gruppo affaristico” guidato dal magnate austriaco René Benko, dal commercialista bolzanino Heinz Peter Hager e dall’imprenditore arcense Paolo Signoretti. Dalle indagini, infatti, si palesa l’intenzione dei tre soci di “mettere le mani” sulle grandi città. Non solo Riva del Garda e Arco. Ma anche Rovereto e il capoluogo. Sempre scorrendo le carte degli investigatori, si scopre che c’era pure un “progetto politico” per sostituire l’attuale presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, portato avanti dall’ingegner Paolo Signoretti. Quest’ultimo avrebbe dato denaro per la campagna delle ultime elezioni al sindaco Betta e all’ex assessore provinciale alla sanità Luca Zeni per appoggiare i due esponenti del Pd e cercare di vincere le elezioni.
Per la città di Riva l’interesse del “gruppo affaristico” era concentrato sulla riqualificazione dell’area ex Cattoi. Oggi, la sindaco Cristina Santi, ai “domiciliari” con l’accusa di “corruzione” per “induzione indebita a dare o promettere utilità”, per il contributo di 10mila euro richiesto a Signoretti in favore della Cestistica Rivana (Santi era presidente) e al parcheggio sull’area ex Cattoi, comparirà in Tribunale a Trento per l’interrogatorio di garanzia. “Risponderà alle domande del giudice e dei magistrati – fanno sapere i suoi legali, l’avvocato Nicola Ziglio di Trento e l’avvocatessa Ilaria Torboli di Riva – vuole farlo e chiarire la sua posizione”.
Oggi, la sindaco Cristina Santi ha regolarmente partecipato alla seduta di Giunta, collegandosi via web con i colleghi. “Abbiamo fatto Giunta e la sindaco era collegata prima di tutti noi, come spesso succede, lei è sempre puntuale, anzi anticipa tutti – racconta la vicesindaco Silvia Betta – abbiamo lavorato su tutte le voci all’ordine del giorno. Contributi alla cultura, allo sport, abbiamo parlato del bilancio del corpo dei vigili del fuoco e altre prese d’atto”. Ma la sindaco Santi come sta? “La sindaco è sempre molto centrata, è determinata e grintosa, come sempre, ci ha ridato un po’ di energia, dopo aver passato quello che abbiamo passato nelle ore scorse. Noi siamo ancora un po’ scossi, ma aspettiamo fiduciosi l’esito dell’interrogatorio di garanzia e soprattutto la decisione del Tribunale del Riesame”. Nel frattempo, precisa la vicesindaco Betta, “l’attività a Palazzo Pretorio prosegue, procede tutto come sempre. È chiaro che siamo tutti un po’ scossi, ma abbiamo fiducia nelle prossime ore e che possa arrivare anche qualche buona notizia”.