Il WWF si oppone alla realizzazione del supermercato Aldi di Arco: «Non sono rispettate le norme»
Il WWF del Trentino si oppone ufficialmente alla realizzazione del nuovo supermercato Aldi prevista all’incrocio fra via Santa Caterina e via Sant’Andrea ad Arco. Due i presupposti normativi che, secondo gli ambientalisti, non sarebbero stati rispettati e che per questo dovrebbero costringere il sindaco di Arco, Alessandro Betta, a revocare o addirittura ad annullare in autotutela il permesso di costruire.
Il primo vizio di legittimità è relativo al numero dei parcheggi: secondo la relazione tecnica e le norme vigenti, la nuova struttura commerciale, in base alle sue dimensioni, avrebbe bisogno di 56 posti auto; ad essi se ne aggiungono altri 29, a disposizione degli uffici già presenti nella palazzina, per un totale di 85: tuttavia i posti auto disponibili sull’area sono 71, 31 a livello interrato e 40 in superficie. Ne mancano 14, che sono stati individuati in un’area pertinenziale: tuttavia la norma permette questo escamotage purché la distanza dal punto vendita non sia superiore ai 300 metri, mentre quelli di via Cima Tofino supererebbero addirittura i 400 metri. “Un assurdo – dice il presidente del WWF trentino Aaron Iemma – poiché difficilmente i clienti del supermercato parcheggeranno così lontano sapendo di dover poi portare i sacchetti della spesa lungo tutta quella strada. Piuttosto cercheranno posti in zona, sottraendoli agli uffici che per questo saranno penalizzati”.
Una seconda, presunta violazione delle norme è poi rilevata nelle previsioni progettuali del verde: l’area sarà piantumata con una pianta ad alto fusto ogni 50 metri quadrati di verde, quattro in totale. Tuttavia secondo il Prg nei parcheggi devono essere messi a dimora alberi d’alto fusto nella quantità minima di uno ogni tre posti, dunque 13, più del triplo. Inoltre sempre il Prg arcense, nel tentativo di mitigare l’impatto urbanistico delle costruzioni realizzate lungo via Santa Caterina, prevede una fascia alberata di 15 metri che invece il progetto disattenderebbe. Infine risulterebbe poco chiara anche la profondità della fascia di rispetto stradale, prevista su via Sant’Andrea per 25 metri e non 20 come invece sarebbe indicata. Ecco perché il WWF ha chiesto al Sindaco con missiva ufficiale di ripristinare la legittimità di tale intervento edilizio.