Il Trentino “arancione” fino al 27 febbraio, la scuola non cambia
Anche se in attesa di comunicazioni ufficiali sulle nuove “colorazioni” delle regioni calcolate in base alla diffusione della pandemia covid-19, il presidente Maurizio Fugatti ha confermato che il Trentino è stato classificato zona arancione. Il motivo è il rialzo dell’Rt, che ha superato la soglia dell’1.
“Sappiamo che il Trentino ha vissuto momenti più pesanti di quello attuale – ha precisato il governatore del Trentino – e tuttavia era rimasto zona gialla. Oggi le ospedalizzazioni sono al 27%, quindi sotto alla soglia di allerta, mentre le terapia intensive sono al 32% circa, piuttosto lontano dal 50% e più a cui eravamo arrivati in passato. Tuttavia i 21 indicatori che concorrono a formare l’Rt non lasciano scampo. Comprendo la delusione dei cittadini. Mi sento il primo ad essere beffato, e mi vengono i brividi se provo a mettermi nei panni delle categorie economiche che devono fronteggiare questo nuovo ostacolo. Ma non posso raccogliere l’invito di chi mi chiede di fare delle ordinanze che si discostino dalla classificazione nazionale. Dobbiamo essere responsabili e non perdere la calma. La situazione va attentamente monitorata ed è quello che stiamo facendo. Non sappiamo ancora se a livello nazionale la zona arancione partirà da domenica o lunedì, ma noi in ogni caso abbiamo deciso che in Trentino varrà da lunedì. Questo anche per rispetto nei confronti di chi lavora, ad esempio i ristoratori, e si è organizzato per la domenica. Dispiace in particolar modo per la prevista riapertura degli impianti sciistici, che avevamo previsto per mercoledì. Il mondo del turismo si aspettava questo momento, ma purtroppo non è arrivato. Nelle scuole invece non cambierà nulla, si continuerà come nei giorni scorsi. La zona arancione si prolungherà per due settimane”.
In quest’area è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze.
Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue:
– dalle 5.00 alle 18.00, senza restrizioni;
– dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili – codice ATECO 56.3) o commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25).
La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.