Il poeta Giacomo Floriani rivive sul palco grazie ad Alessandro Parisi

Giacomo Floriani ritorna sul palcoscenico. Dopo l’esperienza di Dro dell’anno scorso, presso il teatro parrocchiale, dove la Ce.Dro aveva portato in scena la vita e le poesie del poeta rivano grazie ad un lavoro scritto da Alessandro Parisi, lo scrittore de “La mé baita” ritorna il 31 ottobre prossimo, alle 20.30, presso il teatro parrocchiale “San Gabriele” di Arco, grazie alla Filo “Arcobaleno”, che drammatizzerà un altro testo “florianiano” dello stesso Parisi, che evidentemente da qualche tempo a questa parte ha trovato gusto a scrivere commedie dialettali. L’evento teatrale, per la regia di Marina Cornella, potrà contare sugli attori Morena Bonomi, Manuela Bortolotti, Marina e Rita Cornella, Tommaso Lomoio, Armando Pizzini, Sabrina Regaiolli, Angela Serafini, Guido Trebo con il supporto tecnico delle luci di Silvino Mazzoldi. Le letture, invece, saranno compito di Sonia Calzà, Gilberto Galvagni, Fiorella Marocchi, Angelica e Loretta Miorelli, Gianni Nicolini, Franco Proch, Leonardo Rosà, Marilena Santoni dell’associazione “Giacomo Floriani”.
La serata è sponsorizzata dalla “Ferramenta Righi” di Arco.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.
La commedia è tutta incentrata su una panchina sulla quale si trovano a chiacchierare il poeta rivano e la moglie Lucia Pizzini. A loro si aggiungono Riccardo Maroni, amico fraterno che ha pubblicato tutti i suoi scritti grazie ai famosi Canzonieri e costruito l’altrettanto famosa Baita sul monte Calino, quindi la nonna (“la nona” di tanti suoi versi), Ester, la moglie di un malgaro, la nipote Marieta, una pettegola (la “sbètega” di turno).
E qui arriva l’aspetto originale del copione scritto da Parisi, perché vi compaiono due personaggi tratti da due famose poesie quali “Santa Lúzia” e “En zimiteri de montagna”. Si tratta proprio della Santa, che fa parte da sempre della tradizione religiosa delle comunità cattoliche, e del Barbalonga, “en cazzador coi fiochi”, come lo definisce Floriani, che evidentemente hanno avuto il permesso dal Padreterno di poter scendere sulla terra per incontrare e chiacchierare con i coniugi Floriani e gli altri. Un vero filò, dunque, in cui non mancano gli scontri caratteriali e generazionali che certamente susciteranno ilarità e divertimento. Ci sono degli intermezzi, nei quali alcuni rappresentanti dell’associazione “Giacomo Floriani” leggono delle poesie di Floriani che ben si inseriscono nella narrazione interpretata dalle attrici e dagli attori della “Arcobaleno”.










