Il patrimonio culturale nell’Alto Garda e Ledro, una ricchezza per residenti e turisti
Nei giorni scorsi si sono tenuti alcuni momenti dedicati alla conoscenza delle funzioni e delle competenze di tutela e di valorizzazione del patrimonio culturale dell’Alto Garda e Ledro: “Conversazioni”, questo il nome dell’iniziativa, promossa dall’Unità di missione strategica soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento con l’obiettivo di promuovere il dialogo tra funzionari pubblici e stakeholders che operano nell’ambito della salvaguardia del patrimonio culturale e della promozione della cultura.
Nell’incontro svoltosi a Palazzo Martini di Riva del Garda c’erano la vicepresidente e assessore alla Cultura Francesca Gerosa, il dirigente generale dell’Umst Soprintendenza Franco Marzatico, nonché la vicesindaca del Comune di Riva del Garda Silvia Betta, oltre ad Amministratori e Sindaci dell’Alto Garda e Ledro e a referenti delle istituzioni culturali e turistiche della zona.
Nel corso dei lavori sono state presentate le principali iniziative e un approfondimento sul futuro del patrimonio culturale locale, sottolineando la necessità di un dialogo costruttivo con gli attori del settore.
Elisabetta Mottes, sostituto direttore dell’Ufficio beni archeologici, ha puntato l’attenzione sulla ricchezza archeologica dell’Alto Garda e Ledro, area assiduamente frequentata fin dall’antichità: ne sono prova i tanti siti archeologici, da quelli palafitticoli, alle necropoli neolitiche di Arco in via Degasperi e a Riva del Garda in via Brione, dall’insediamento protostorico e romano di Doss Penede a Nago, al sito romano delle Terme romane di Riva, fino al complesso archeologico di San Cassiano.
Dagli altri Funzionari sono stati evidenziati i patrimoni storici e culturali del Trentino, come l’Archivio fotografico storico provinciale, memoria visiva del nostro territorio, nonché il lavoro del Laboratorio di restauro provinciale.
Del variegato insieme di beni fanno parte anche le cosiddette “architetture vive”, cioè i giardini storici che nella nostra zona annoverano significative testimonianze.
Dei tanti inventari e archivi basti pensare che, solo per l’Alto Garda e Ledro, sono stati attuati 34 interventi di riordino documentale, per la maggior parte di comuni e di parrocchie, e sono consultabili online 30 inventari; in capo all’ufficio vi è anche la gestione del dizionario toponomastico trentino, che raccoglie 155.000 toponimi di cui 140.000 consultabili online.