Il mistero del leone di punta Lido

Vittorio Colombo03/08/20254min
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Tra i misteri rivani c’è quello che riguarda la sorte della gigantesca statua del leone che si trovava a punta Lido. Era una meraviglia per imponenza. Peccato non ci sia più da almeno un secolo. Se le vicende che hanno portato alla sua scomparsa sono oggetto di discussione, sono invece ben note le origini, grazie ai resoconti del giornale “L’Eco del Baldo”.
Il maestoso leone andava a collocarsi nell’ambizioso progetto del dottor Kissling, imprenditore albergatore, che il 20 settembre del 1900 inaugurò l’Hotel Lido da lui fatto costruire. Scriveva in proposito “L’Eco del Baldo”: “Fra questi (interventi edilizi n.d.r.) sta certo in prima linea il prestigioso palazzo dell’hotel Lido alla Spalletta, di proprietà del Dr Kissling. Il caseggiato è capace di 102 locali, molti dei quali assai vasti. Alla grandiosità della casa corrisponde anche il parco o giardino pel cui adattamento si sta lavorando alacremente tanto a nord che a sud dell’hotel. Particolare riguardo acquisterà tutta quella parte di giardino che sta alla riva del lago la quale sarà protetta da una elegante balaustra che andrà a finire verso la foce dell’Albola e del Varone in un terrazzo avanzato, alla cui estremità un colossale leone sosterrà lo stemma della città”.
La statua venne dunque realizzata in un luogo nobile, nel quale si soffermavano gli ospiti dell’Hotel. Le foto, in questo senso, sono esplicative. È certo che il leone, con zampa posata su una palla, è simbolo di forza e di dominio. Il leone (alato) è marchio di nobiltà della Repubblica Serenissima. Considerato lo splendido, seppur breve, periodo di dominazione veneziana, si può ritenere che il leone rivano fosse stato posto a punta Lido come omaggio e a protezione della città. Significativa è infatti la presenza dello stemma della città di Riva sul basamento della statua stessa. Quel che è certo è che il leone troneggiò al suo posto fino allo scoppio della Grande Guerra. Poi le foto scattate, dal 1915 in poi, rivelano che del leone non c’è più traccia. Altre foto ci segnalano invece che quello spazio venne occupato da postazioni belliche. Gli Austroungarici ritennero, con ogni probabilità, che l’ingombrante manufatto rappresentasse un impedimento alle opere di difesa. È dunque probabile che la statua sia stata, per questo, distrutta e i pezzi di materiale gettati nel lago. Tutta la linea di confine, dalla strada del Ponale al porto di Riva, al lungolago e punta Lido, era stata “mascherata” dagli Austroungarici con delle fitte paratie di ramaglie.
Questa la storia, in gran parte fatta di riscontri certi, con un finale che è solo ipotesi, comunque la più probabile. È certo comunque che il maestoso leone di punta Lido ebbe vita breve. Appena quindici anni intercorrono, infatti, tra il 1900, anno della installazione, e il 1915. Ma colui che lo realizzò, il dottor Kissling, fu meteora: nel 1901 infatti, appena un anno dopo l’inaugurazione, il suo Hotel Lido fece fallimento e la storia dell’albergo continuò così con altri proprietari.
Vittorio Colombo