Il Mercatino di Natale di Arco è sempre in attivo

Claudio Chiarani09/01/20203min
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Se le piogge dei weekend di novembre 2019 avevano messo qualche bastone tra le ruote al ben oliato meccanismo del Mercatino di Natale di Arco, ora che tutto è finito e il sole di ha portato calore e luce il bilancio definitivo dell’evento può dirsi senz’altro positivo. A dirlo è Assocentro, l’ente organizzatore del Mercatino di Natale. “Sì, l’inizio è stato molto rallentato dal meteo – afferma in una nota il Consorzio dei Commercianti del centro storico arcense – ma poi tutto è andato al meglio, permettendoci di dire che anche questa edizione si è chiusa positivamente”. Difficile, sempre, quantificare in quante persone siano passate da Arco durante i giorni d’apertura del Mercatino, ma si può dire senz’altro che i numeri dell’edizione 2018 sono stati superati. Per Andrea Cobbe, colui che ha ereditato il timone da Bruno Lunelli, “inventore” del Mercatino di Natale 25 anni fa, è stata un’edizione molto soddisfacente. “Possiamo senz’altro dire che è andata bene. Abbiamo incrementato i giorni d’apertura e i risultati raggiunti ci confermano la bontà dell’iniziativa. Abbiamo raggiunto buoni risultati, abbiamo avuto e organizzato più eventi e così i timori iniziali dovuti al vento ed alla pioggia sono presto scomparsi”. Arco è stata visitata da molte comitive giunte in autobus, ma anche dagli appassionati dei Mercatini che si spostano con i camper o con la propria vettura, generando un indotto nei due mesi non indifferente per il territorio, che Cobbe stima in circa sei milioni di euro nel quale hanno contribuito anche i posti di lavoro che si sono venuti a creare, circa duecento. Le novità su cui Assocentro ha puntato, l’attenzione alle famiglie e l’offerta culturale ha dunque “pagato” in termini di numeri e successo finale. Eventi come il Black Christmas, l’esibizione dei vari artisti di strada, il videomapping, le feste per la Befana e i fuochi d’artificio sono stati i punti cardine di un’offerta ben lungi dall’essere passata di moda. Anzi. Il tutto “condito” dall’anima Asburgica di Arco che va tenuta sempre in considerazione.

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