Il discorso di Kaswalder contro gli USA alla serata su Chico Forti: ecco il video
Non si placano le polemiche sulle affermazioni fatte del presidente del Consiglio Provinciale Walter Kaswalder alla serata dedicata a Chico Forti svoltasi giovedì 27 giugno a Nago: «Gli americani sono guerrafondai, non mi piacciono. E negli Usa non ci andrò mai». Questa una parte del suo discorso alla serata che era di sensibilizzazione sulla possibile riapertura del caso che vede il trentino Chico Forti ingiustamente detenuto a Miami, in Florida, con l’accusa di omicidio. Le nuove prove illustrate nell’ampio servizio TV della CBS proiettato in sala, oltre a tutte le altre già esistenti assieme ad una forte spinta dell’opinione pubblica, potrebbero portare alla riapertura del processo.
Ma tornando alle inopportune esternazioni di Kaswalder, esse hanno provocato forte imbarazzo nella maggioranza di centrodestra (cui gli Autonomisti Popolari appartengono). Gli organizzatori Fabio Galas per la testata La Busa, il Consorzio dei commercianti di Torbole “Cento” e Gianni Forti, lo zio di Chico, avevano fin da subito preso le distanze dalle sue affermazioni a conclusione della serata e con un comunicato ufficiale.
L’opposizione in Consiglio Provinciale aveva già avuto avuto modo, in passato, di sollevare dubbi sull’adeguatezza nel ruolo istituzionale conferito all’autonomista: «Non è adeguato, non è il suo mestiere, convincetelo alle dimissioni» dice Paolo Ghezzi, capogruppo di Futura.
Il gruppo del Patt (quasi) al completo osserva: «Vogliamo dire subito chiaro che ci dissociamo totalmente e che non mi ci sentiamo affatto rappresentati da un presidente che dice certe cose. Oltretutto vanno a grave danno della nobile causa a cui era dedicata la serata. Forse serve invece interrogarsi sull’adeguatezza della persona rispetto al ruolo. E lasci stare i tirolesi trentini anzi chieda loro, emigrati in America, cosa ne pensano e forse cambierà opinione» osservano Ugo Rossi, Paola Demagri e Michele Dallapiccola,
Così il capogruppo del M5s, Filippo Degasperi: «L’aver votato il presidente Kaswalder inizia a crearci non pochi imbarazzi. Non solo per le uscite come questa, che ne palesano una oggettiva inadeguatezza, ma anche per come si sta rapportando con le minoranze. Viste le espressioni usate dal presidente giovedì non possiamo che prendere atto di esserci sbagliati nel sostenerne l’elezione».
Chiude il presidente del gruppo del Pd in Provincia, Giorgio Tonini: «Non ci sentiamo in alcun modo rappresentati dalle parole, gravi, sbagliate e inopportune, che il presidente Kaswalder ha pronunciato: feriscono e tradiscono il sentimento profondo di amicizia che, da Degasperi in avanti, unisce il popolo italiano con quello americano, del quale la componente di origine italiana e trentina è parte integrante, di assoluta e riconosciuta importanza. Sono parole inopportune, perché pronunciate da una persona che, ancora una volta, ha ignorato la circostanza di essere stata chiamata a rivestire una delle più alte cariche rappresentative della nostra Autonomia speciale e il dovere di impegnarsi per esserne degna».