Il dialetto di Irene Casagranda: “Non scrivo quando sono contenta”

Redazione09/02/20243min
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Son a Arco stasera
gh’è l’aria del Garda
gh’è rece che scólta e oci che varda
e mi torno a casa col cor content
Grazie de avérme dedicà ‘l voss temp.
È stato questo il saluto di commiato che Irene Casagranda, la poetessa di Bedollo, ha lasciato alle tante persone presenti che l’hanno voluta incontrare ed ascoltare martedì 6 febbraio scorso presso la libreria “Cazzaniga” di Arco per la rassegna “En dialèt al més”, organizzata dalla associazione “Giacomo Floriani”. Inizialmente Irene Casagranda, assessore e vicesindaco del Comune di Bedollo, ha tracciato una sua efficace biografia, con la quale ha saputo ben tratteggiare le sue caratteristiche personali e letterarie dialettali, aspetto quest’ultimo iniziato a manifestarsi già nell’adolescenza.
Sono arrivati in seguito altri interessi di carattere culturale e sociale, ad esempio la recitazione con una filodrammatica. Tante le tematiche affrontate, tutte che partono dall’intimità più profonda e affiorano con grande evidenza mostrando una non comune predisposizione ad esprimere sentimenti che coinvolgono non poco gli spettatori.
Non sono mancati alcuni aneddoti legati alla sua attività politico-amministrativa, che hanno messo in luce anche un lato ironico, scherzoso della personalità della poetessa “pinaitra”.
La lettura di alcune sue poesie, La me orazion, Testament del saltimbanc, Autun, Rùgen, I botoni, Lampioni e neo, Ma l’angiol, ha permesso alle numerose persone presenti di interloquire con lei chiedendo chiarimenti su alcuni termini “bedoleri”, ma anche commentando quanto sentito recitare. “Io non scrivo quando sono contenta” ha detto ad un certo punto dando la stura, così, ad un vivace dibattito sulla poesia in generale e sulle esperienze poetiche individuali in particolare.
Alla fine dell’incontro la poetessa ha voluto donare all’associazione “G. Floriani” alcuni libri, da ricordare in particolare “Parole da no desmentegar” di Abramo Andreatta e quello che presenta la storia di Bedollo. In conclusione ci sono stati i ringraziamenti di Alessandro Parisi, che ha moderato il pomeriggio in biblioteca, a Irene Casagranda, e a tutti i presenti.
Il prossimo appuntamento con “En dialèt al més” è martedì 5 marzo prossimo con Renzo Francescotti, sempre alle 17.30 e sempre presso la libreria “Cazzaniga”.

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