Il Comune di Arco adotta il linguaggio inclusivo

Redazione13/12/20213min
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Nella “Giornata internazionale delle persone con disabilità” il sindaco Alessandro Betta e il consigliere comunale con delega a inclusione, diritti civili, laicità e pace Tommaso Ulivieri hanno firmato una relazione d’intenti che pone l’obiettivo di introdurre il linguaggio inclusivo in tutti gli atti del Comune di Arco entro la fine del 2022.
Il linguaggio, il modo di comunicare con le altre persone, sia verbale sia scritto, è manifestazione diretta della rappresentare della realtà di chi comunica, dei suoi valori, della sua sensibilità. La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità dell’Onu, sottoscritta anche dall’Italia, prevede che sia utilizzata l’espressione “persona con disabilità”, così da comunicare correttamente come la disabilità sia un attributo, tra i tanti, che può caratterizzare una persona, evitando di far coincidere l’identità di un individuo con quell’unica caratteristica e mettendo invece l’accento sulla persona nella sua interezza. Da qui la scelta dell’amministrazione comunale di Arco, messa nero su bianco e sottoscritta in Municipio alla presenza di Barbara Chemotti, unica disability e diversiry manager abilitata in regione, di dare avvio a un progetto che porti a rendere inclusivo il linguaggio utilizzato dall’amministrazione nei suoi atti e nelle sue comunicazioni.

«Esattamente un anno fa, per la Giornata della disabilità 2020, lanciammo il progetto “Arco città inclusiva” -ha spiegato il consigliere Tommaso Ulivieri- iniziando un percorso che oggi, di nuovo nella data cardine del 3 dicembre, compie questo passo concreto. Prendiamo lo spunto dal tema della disabilità per un discorso più ampio e generale sull’inclusione, occupandoci anche di genere».
«Andiamo oltre il concetto storico di Arco città che cura -ha detto Barbara Chemotti- perché in passato Arco si metteva a disposizione delle persone fragili perché ammalate, ora invece andiamo avanti tutti insieme per capire cosa serve a tutti noi, persone con o senza disabilità, uomini e donne. Non è un passaggio di poco conto: di recente, lo scorso 8 marzo, Trento ha adottato il linguaggio inclusivo in termini di genere, scelta assolutamente meritoria, ma Arco ora va oltre. Il linguaggio è il ponte tra le persone, dice tanto di quello che è il nostro atteggiamento, e un linguaggio inclusivo dirà che la città di Arco accoglie davvero tutti, senza distinzioni, con rispetto e con attenzione».

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