Il Comitato CMST: “Bene Rivetta, ma servono scelte strutturali e visione di lungo periodo per la Busa”

Il ripristino della navetta Rivetta, partito sabato 12 luglio, con il plauso dell’amministrazione comunale di Riva del Garda e il sostegno di più parti politiche, segna senz’altro un passo positivo nel percorso verso una mobilità più sostenibile nel territorio dell’Alto Garda. Ma non basta. A dirlo con chiarezza è il Comitato per la Mobilità Sostenibile del Trentino (CMST), che in un articolato intervento diffuso oggi sui social invita la politica locale e provinciale a superare la logica degli interventi episodici e ad affrontare con serietà e visione strategica le sfide del traffico e dell’inquinamento che affliggono l’intera area gardesana.
“Tali iniziative sono senza dubbio positive – scrive il Comitato – ma se rimangono soluzioni isolate rischiano di non portare risultati tangibili per la riduzione dell’uso dell’auto privata da parte dei residenti e dei turisti”.
Una posizione che non vuole essere di critica sterile, bensì di stimolo al dialogo: il Comitato ha infatti già richiesto un incontro al sindaco di Riva del Garda e si prepara a farlo anche con l’assessore alla Mobilità, Gabriele Bertoldi, con la sindaca di Arco Arianna Fiorio e con gli altri amministratori locali della Busa. L’obiettivo è chiaro: costruire una rete di interlocuzione per proporre, in modo concreto e propositivo, soluzioni sistemiche.
Oltre la navetta: il nodo del collegamento ferroviario
Tra le proposte su cui il Comitato insiste da anni, figura in primo piano la realizzazione di un collegamento ferroviario tra Rovereto e il lago di Garda, eventualmente integrato da un sistema tram-treno che serva i principali centri della Busa.
Secondo CMST, un simile impianto, affiancato da un serio rilancio del trasporto pubblico locale, permetterebbe di ridurre realmente congestione stradale, inquinamento atmosferico e acustico, e l’eccessiva occupazione di suolo da parte della mobilità privata.
A riaccendere le speranze è l’ipotesi, contenuta nella manovra di assestamento 2025-2027 della Giunta provinciale, di uno stanziamento di 100 milioni di euro per il collegamento ferroviario: “Una notizia positiva – osserva il Comitato – ma temiamo che si tratti dell’ennesimo annuncio, considerato che l’importo è comunque insufficiente per una reale realizzazione dell’opera”.
“Il tunnel San Giovanni-Cretaccio? Una soluzione che sposta il problema”
Nel documento, CMST esprime anche forte scetticismo sull’apertura del nuovo tunnel San Giovanni-Cretaccio, che secondo i promotori dovrebbe decongestionare la viabilità tra Loppio e l’Alto Garda.
“Non porterà risultati significativi – commenta il Comitato – perché sposterà il traffico dai nodi attuali ai centri abitati di Riva e Arco. Non è costruendo nuove strade e rotatorie che si risolvono magicamente i problemi della mobilità.”
“Basta chiacchiere: ora servono infrastrutture e investimenti”
Il Comitato chiede dunque un cambio di passo, che metta al centro investimenti reali, pianificazione concreta e una visione integrata della mobilità sostenibile. Serve, si legge nel post, abbandonare l’epoca dei “generici studi di fattibilità e concorsi di idee che non approdano a nulla”, per passare a un vero processo decisionale che coinvolga anche il governo centrale, ad esempio con l’inserimento delle opere nel Contratto di Programma Investimenti tra Stato e RFI.
E infine, un appello: “Siamo stufi di chiacchiere inutili. È urgente avviare processi seri di pianificazione, progettazione e realizzazione. Per farlo serve unità di intenti tra cittadini e amministratori, per fare pressione verso Provincia e Stato. Sei dei nostri?”
Un messaggio chiaro, che punta a costruire una mobilità diversa per un territorio fragile ma fortemente attrattivo, dove le soluzioni devono guardare avanti, e non solo alla prossima estate.