Il Climbing Stadium di Arco è ancora Centro Federale dell’arrampicata

Claudio Chiarani05/01/20212min
ROCK MASTER 2017

Da quando Stefan Glowacz, germanico, e Lynn Hill, statunitense, vinsero la prima edizione di Rock Master nel 1987 di acqua (della Sarca) sotto al ponte di Arco ne è passata tanta. Dalla felice intuizione di Ennio Lattisi e Mario Morandini, quando Angelo Seneci muoveva i primi passi con la realizzazione delle pareti artificiali su cui arrampicare, oggi Rock Master è il top dell’arrampicata mondiale. Oggi, inoltre, se non hai il tuo marchio in vendita in via Segantini non sei nessuno, questo le aziende che realizzano materiali e abbigliamento per l’arrampicata lo sanno bene. Così il contratto che sancisce come il Climbing Stadium di Prabi, voluto da quella persona generosa che si è spesa per Arco oltre ogni limite che era Albino Marchi, sarà il centro federale per l’arrampicata ancora per altri quattro anni. Almeno, dunque, fino alle Olimpiadi di Parigi visto che l’arrampicata sportiva sarà per la prima volta a quelle di Tokio l’anno prossimo una delle discipline rappresentate. A mettere la firma sotto il contratto il primo cittadino di Arco Alessandro Betta e il presidente della Fasi, ossia la Federazione d’arrampicata sportiva italiana Davide Battistella. Un’opportunità di concretare, se mai ve ne fosse bisogno, quanto Arco sia universalmente riconosciuta come la città dell’arrampicata nel mondo sportivo. Arrampicare sarà disciplina olimpica, dunque il legame con la Federazione continua per la soddisfazione di entrambe le parti. Certo, qualcosa nelle pareti artificiali andrà aggiornato. L’arrampicata si evolve e così si dovranno evolvere e aggiornare anche le vie. Ma nel programma elettorale di Betta queste migliorie c’erano e, visto l’accordo saranno certamente realizzate.

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