Il cinema incontra il lago: in mostra i film che hanno raccontato il Garda

La mostra GardaMovie: il lago di Garda nei film è organizzata dall’associazione Lacus Film di Desenzano del Garda ed è una raccolta di film di registi italiani e stranieri, che dagli anni ’20 ad oggi hanno ambientato storie d’amore, drammi, film storici e avventure sulle rive del lago di Garda.
La mostra, alla sua terza tappa dopo le esposizioni a Desenzano e Gargnano, si terrà a Riva del Garda dal 19 giugno al 1 luglio 2025, presso la Sala Craffonara. L’inaugurazione si svolgerà venerdì 20 giugno alle ore 17 e 30 presso la Biblioteca Civica.
Riva del Garda è stata ambientazione di diversi film italiani e stranieri dagli anni ’50 fino a oggi. Monica Vitti è protagonista di “Noi donne siamo fatte così”, diretto da Dino Risi nel 1971. L’episodio Romantica è interamente girato a Riva del Garda e vede la protagonista, delusa dall’ennesima relazione finita male, intraprendere un viaggio sulla motonave Italia, offrendo scorci delle coste lacustri. Al termine, la donna sbarca di nuovo a Riva per soggiornare all’Hotel Europa, in piazza Catena. Facendo un grande salto in avanti, nel 2014 nel film “La felicità è un sistema complesso” il protagonista Valerio Mastandrea approda a Riva del Garda in barca, sul lungolago Giancarlo Maroni, e in una scena successiva lo si vede pagaiare in canoa accanto a Giuseppe Battiston, celebrando la quiete del lago.
Nel 2015 una produzione tedesca sceglie il centro di Riva per alcune scene del dramma “Zazy”, girate vicino al lungolago Marinai d’Italia. L’anno seguente, un altro film tedesco, Schweinskopf al dente, immortala la città di notte dall’alto, mentre molte sequenze sono ambientate a Limone sul Garda.
Nel 2017 Antonello Grimaldi gira le scene d’inseguimento della commedia “Restiamo amici” nelle vie principali della cittadina, tra piazza Catena e via Giardini di Porta Orientale.
Sempre nel 2017, una grande produzione indiana sceglie la spiaggia Sabbioni per le scene di ballo per il video promozionale del film Katamarayudu.
L’elenco prosegue con “Primeira Pessoa do Plural”, film portoghese del 2024 con alcune sequenze girate sulle sponde trentine del lago.
Da segnalare anche la zona delle Marocche di Dro, che ospitò le produzioni western di Onda Studio di Angio Zane, come Gli avventurieri dell’uranio (1958), Ok Sceriffo (1965) con la partecipazione dell’attore locale Bruno Salvadori, nel ruolo del vice-sceriffo Jo, e i caroselli in stile western come Lo sceriffo della Valle d’Argento.
La mostra si apre con una grande mappa del lago, dove si possono localizzare i punti in cui sono state girate le scene dei film, seguita da 17 pannelli che raccontano i singoli paesi del lago attraverso frame dei film ambientati in quelle località.
Cinque pannelli aggiuntivi sono dedicati ai registi Bruno Gaburro, Franco Piavoli, Augusto Tretti e Angio Zane, che hanno girato opere sul lago di Garda, e a Walter Bertolazzi, imprenditore che produsse film pirateschi sul basso Garda tra il 1959 e il 1966.
A chiudere il percorso, un video-montaggio di spezzoni cinematografici mostra il lago paese per paese, raccontando i luoghi più rappresentativi attraverso immagini d’epoca.
La ricerca è arricchita da una raccolta di articoli di giornale, dagli anni ’50 a oggi, e da fotografie di scena di alcuni set cinematografici.
Lo scopo della mostra è far riscoprire il nostro lago attraverso le pellicole e gli occhi dei registi che ne hanno narrato storie straordinarie. Un patrimonio unico che da un secolo incanta il pubblico e farà ancora da scenario a nuovi racconti.