Il bacino del Garda “terreno fertile” per le infiltrazioni mafiose, Alex Marini interroga

Claudio Chiarani18/05/20212min
novembre2018


Il consigliere del Gruppo Misto, il pentastellato Alex Marini ha depositato venerdì scorso in Provincia un’interrogazione (la nr. 2653) al presidente del Consiglio Provinciale Walter Kaswalder per sapere se e con quali modalità la Giunta provinciale intenda favorire forme di collaborazione istituzionali con la Commissione Antimafia del Consiglio della Regione Lombardia al fine d’individuare elementi di rischio in ordine alle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività economiche dei territori trentini confinanti con le aree del Garda bresciano e della Valsabbia in provincia di Brescia. Questo quanto scrive nell’interrogazione Marini, il quale nella stessa produce un lungo e “corposo” incipit sul perché della richiesta, citando il report a titolo “Monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia” redatto dall’Osservatorio sulla criminalità organizzata redatto dall’Università degli Studi di Milano e pubblicato nel 2018. Un report nel quale il lago di Garda viene definito “grande catalizzatore per organizzazioni criminali di ogni genere, comprese le straniere e quella russa in particolare.” Dal traffico di sostanze stupefacenti che affluiva a Brescia da vari Paesi del mondo e terminava nelle zone della Valtrompia e della Valsabbia, alle “mescolanze” del processo migratorio di vari boss che, magari facendo lavori come il muratore o il manovale approfittavano della posizione per fare contrabbando, rapine, delitti, traffico di droga e anche sequestri di persona. Allarmato che il fenomeno possa estendersi anche da noi in Trentino, Alex Marini interroga dunque Kaswalder per sapere come detto cosa intenda fare la Provincia in questo preoccupante senso.

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