I Carabinieri aiutano una donna a partorire in auto ad Arco

Nella notte che anticipava l’alba di giovedì 30 settembre ad Arco i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Riva del Garda hanno aiutato una donna a partorire una bella bambina. La signora era accompagnata dal marito, partito da Tremosine, ed erano diretti all’Ospedale di Arco poiché la donna, in stato di gravidanza, durante la notte aveva “rotto le acque”.
Durante il viaggio le doglie sono diventate sempre più incalzanti tanto da lasciare intuire che il bambino fosse in procinto di nascere. Fortunatamente hanno incrociato in via Santa Caterina ad Arco una Gazzella dell’Arma a cui hanno potuto chiedere aiuto. I due Carabinieri hanno capito fin da subito che la donna fosse in una fase ormai avanzata del travaglio e che mai avrebbe fatto in tempo a raggiungere l’Ospedale in sicurezza, e quindi hanno allertato il 118 per richiedere il soccorso. Senza mai perdersi d’animo si sono fatti indicare come assistere al meglio la partoriente.
Ormai il parto era imminente, ma per fortuna i Carabinieri erano lì accanto e seguendo le indicazioni che gli venivano fornite dall’Operatore del 118, aiutando la donna a partorire.
I militari hanno posto attenzione affinché il cordone ombelicale non si attorcigliasse al collo del neonato garantendone la pervietà delle vie respiratorie, dopodiché lo hanno avvolto nella giacca a vento in dotazione, non avendo altro a disposizione per proteggerlo dal freddo.
Poco dopo giungeva il Personale del 118 che forniva le necessarie cure alla donna e alla bambina appena nata, accompagnandole al Pronto Soccorso di Arco, scortati dai Carabinieri.
Mamma e figlia, seppure fuori pericolo, sono state trasferite in elisoccorso presso il Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento.
I genitori, di origini tedesche ma residenti in provincia di Brescia, hanno voluto chiamare la piccola Caterina, proprio come la via di Arco dove è venuta alla luce.
Grande sollievo e gioia per la nascita della piccola, che gode di ottima salute, e un pizzico di orgoglio per i Militari che l’hanno aiutata a venire al mondo.