GRAZIANO BORONI GUIDERÀ I VIGILI DEL FUOCO DI RIVA PER ALTRI CINQUE ANNI

Claudio Chiarani27/05/20183min
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Graziano Boroni sarà a capo del Corpo dei Vigili del Fuoco di Riva del Garda per i prossimi cinque anni. Il comandante uscente è stato, dunque, riconfermato al vertice dei pompieri di Riva al termine dell’assemblea svoltasi nei giorni scorsi presso la caserma di viale Rovereto. Presenti Tullio Ioppi, presidente della Federazione provinciale e il primo cittadino di Riva del Garda Adalberto Mosaner. Gli obiettivi di Boroni per il prossimo quinquennio sono di mantenere l’attuale standard qualitativo e operativo, chiudere con le operazioni aperte sul territorio e procedere con la suddivisione delle mansioni tra gli uomini e i reparti, in modo da essere così maggiormente operativi e rapidi negli interventi richiesti.

Boroni, che è dipendente del Corpo provinciale dei Vigili del Fuoco, arriva al secondo mandato dopo quello conferito nel 2013, ha le idee ben chiare su cosa e come fare per mantenere gli standard qualitativi e operativi degli uomini e mezzi sotto le sue direttive. Idee che nella prossima assemblea del Corpo che si terrà a novembre prossimo saranno chiaramente espresse ai suoi uomini. La nomina del magazziniere e del capo plotone che sono in scadenza, l’aggiunta di un terzo capo plotone come da proposta del direttivo in maniera da suddividere ulteriormente le mansioni all’interno del gruppo.

Boroni ha ringraziato il lavoro svolto in questi cinque anni, elogiando competenze e professionalità espresse, non mancando di ringraziare il supporto dell’amministrazione comunale che permette di avere mezzi moderni a all’altezza delle situazioni che si presentano sul territorio in cui sono chiamati ad intervenire. Con sette allievi che diventeranno vigili nel corso del 2018 il Corpo di Riva arriverà ad un effettivo di 67 unità. Tra i lavori portati a termine per l’ammodernamento della caserma l’installazione dell’impianto fotovoltaico, l’ammodernamento dello spogliatoio e della sala operativa, la sistemazione della parete per l’arrampicata che asserve alla preparazione fisica per le manovre operative, mentre nel 2018 ci sarà bisogno di sistemare il cestello, sempre per le manovre, e si realizzerà il collegamento alla rete del teleriscaldamento. Nel finale di relazione Boroni ha avuto parole critiche nei confronti della Provincia di Treno, ricordando la vicenda del “ragno” crollato tre anni fa (si prevede di acquistarne uno entro l’anno prossimo) e la burocrazia che rallenta l’acquisto di un nuovo mezzo per uscire sul lago, lungaggini che durano da oltre cinque anni, nonostante l’intesa con gli altri Corpi locali che aiuta e snellisce gli interventi. Un sentito grazie ai volontari, infine, non poteva mancare, anche se Boroni qualche sassolino dalle scarpe se lo è tolto rimarcando, appunto, come la Provincia di Trento invece di tutelare erogando i pochi contributi sia convinta di aver fatto il suo “dovere”.