Gli alpini di nuovo insieme e l’appello per la pace

Redazione04/04/20223min
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L’abbraccio di tutto il Trentino agli Alpini è un abbraccio di pace. È la vicinanza di una comunità, confermata dalla grande accoglienza durante l’adunata nazionale del 2018 a Trento, che ringrazia le sue “penne nere” per il contributo sempre garantito nei momenti “ordinari” come in quelli “straordinari”, dalla pandemia alla partecipazione alla missione in Moldavia per il sostegno alla popolazione ucraina. Ma è anche un appello per fare in modo che la memoria custodita dal Corpo degli alpini dei sacrifici di ieri, sul fronte degli altopiani, delle cime e ghiacciai della prima guerra mondiale, si trasformi in una forte chiamata alla pace, oggi che nel continente sono tornati a soffiare venti di guerra: a favore di un Europa di solidarietà, libertà, fratellanza tra i popoli, come fu nel monito dello statista trentino Alcide De Gasperi. È il messaggio portato dai vertici della Provincia autonoma di Trento, presenti domenica 3 aprile attraverso il presidente Maurizio Fugatti e il vicepresidente Mario Tonina, nella giornata che ha visto l’assemblea annuale dell’associazione Ana trentina, la prima in presenza dopo lo stop per il Covid. Riunione anticipata dagli onori al vessillo e dalla messa nel piazzale della stazione della Trento-Malè e a seguire dalla sfilata fino alla sala della Cooperazione in via Segantini, con l’accompagnamento della fanfara sezionale. Un appuntamento che nei diversi momenti ha visto la partecipazione anche del sindaco di Trento Franco Ianeselli, del commissario del governo Gianfranco Bernabei, della deputata Martina Loss, del consigliere provinciale e alpino Pietro De Godenz, oltre alle autorità militari e ai vertici dell’Ana trentina con il presidente Paolo Frizzi e ai tanti associati.
Tonina, portando i saluti della Giunta provinciale durante l’assemblea, ha voluto ringraziare gli alpini, che si sono ritrovati “finalmente in presenza” e hanno ricordato i momenti salienti dell’attività associativa, con il contributo garantito dalle sezioni Ana e dalla protezione civile alpina dei Nuvola durante la pandemia e per l’emergenza Ucraina. Attività che sono solo gli ultimi esempi dell’impegno costante per la comunità delle penne nere, che ora, come ha detto il presidente Frizzi, sono un po’ più libere di “riprendere la propria voglia di socialità” e di fare ciò che a loro riesce meglio, ovvero “aiutare gli altri”.
Assieme alla vicinanza della comunità, espressa anche dalla grande accoglienza per l’adunata 2018, il vicepresidente della Provincia guardando all’attualità ha ribadito l’auspicio affinché “il dialogo e la mediazione possano il prima possibile vincere sulle armi”: “Così da tornare, anche come Trentino, custodi di quello spirito autonomistico e di pacifica convivenza che ha portato alla costruzione dell’Europa in cui crediamo. Come fu nell’esortazione pronunciata dallo statista De Gasperi nella conferenza di pace dopo la seconda guerra mondiale”.


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