Fusione: Drena è diffidente, meglio con Arco

Redazione31/10/20172min
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L’ex sindaco di Drena, Fabio Zanetti e consiglieri di opposizione Antonio Leonardi, Claudio Gobber e Matteo Bortolotti, hanno deciso di portare a galla un sentimento di diffidenza ormai comune nella popolazione di Drena rispetto alla fusione con Dro. «Chi si è già sentito dire di no una volta adesso è chiamato di nuovo alle urne senza essere stato minimamente coinvolto nella procedura – spiegano i consiglieri di minoranza di Drena – non c’è stata ancora una riunione, e solo il 6 novembre ci sarà un incontro informativo per i consiglieri comunali». I quattro di minoranza hanno dunque deciso di rompere gli indugi e così venerdì scorso hanno protocollato una mozione in cui propongono, di fatto, di accantonare l’idea di una fusione con Dro privilegiando, invece, quella con Arco. Nella mozione Leonardi, Bortolotti, Gobber e Zanetti ricordano anche che il primo sì degli abitanti di Drena fu già molto sofferto per tutte le implicazioni storiche del passaggio e che “rifare un secondo referendum dopo che il primo non ha dato l’esito sperato è una grossa forzatura”. Lamentano pure lo svolgimento di un questionario senza che sia stato preceduto da un’assemblea informativa e a supporto della loro iniziativa portano in evidenza i maggiori punti di contatto con Arco: i due castelli, Malga Campo, l’abitato di Braila, i castagneti, i campeggi. “A questo punto ci sentiamo di proporre un passo avanti rispetto alla fusione con Dro – spiegano – per creare le premesse alla creazione, in prospettiva, di un unico Comune nel Basso Sarca. Verificata la disponibilità di Arco si potrebbero mettere a confronto vantaggi e svantaggi delle due opzioni ovvero la fusione con Dro o l’aggregazione ad Arco coinvolgendo i cittadini”.