“Forme di una vita”, omaggio all’arte di Umberto Zanin

Redazione26/04/20233min
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MOSTRA UMBERTO ZANIN 2023 04 CANALE TENNO (3)
MOSTRA UMBERTO ZANIN 2023 04 CANALE TENNO (2)
MOSTRA UMBERTO ZANIN 2023 04 CANALE TENNO (1)

 

Lo scultore, certo, con il suo inesauribile entusiasmo nello sperimentare tecniche e materiali diversi come il legno, la ceramica, la terracotta e il bronzo, ma poi anche l’uomo, impegnato generosamente per la comunità nell’arco di tutta la sua lunga vita. Questo è stato raccontato sabato 22 aprile al primo atto della mostra antologica delle opere di Umberto Zanin, a tre anni ormai dalla sua scomparsa.
È arrivata tanta gente a Canale di Tenno per attestare ricordo e stima, apprezzamento anche per l’iniziativa espositiva accolta dalla Casa degli artisti “Giacomo Vittone” nel magnifico contesto del borgo medioevale.
Il sindaco di Tenno Giuliano Marocchi e la sua assessora Ilaria Bagozzi, l’assessore alla cultura di Riva Silvia Betta, il suo omologo arcense Guido Trebo: questi i rappresentanti istituzionali dei Comuni consorziati in Casartisti, che hanno voluto esserci e hanno tutti sottolineato come Zanin, con il suo impegno in molte attività sociali, ha rappresentato un esempio luminoso in un tempo in cui lo slancio volontaristico e solidaristico è diventato merce non sempre abbondante. L’arcense infatti si è dedicato profondamente nelle iniziative culturali del Gruppo Arti Visive, Il Sommolago, Rassegna dell’editoria gardesana, Circolo scacchistico del Basso Sarca, Gruppo micologico e tanto altro.
Particolarmente efficaci le parole di Roberta Bonazza, direttrice di Casartisti, che ha sottolineato l’arte per diletto e la gioia che ha accompagnato la vita di Umberto. La bellezza, inoltre, di una eredità materiale con le opere, le “Forme di una vita”, come titola la mostra, che s’è trasformata anche in ricca eredità immateriale di affetti e di valori trasmessi ai figli e nipoti, ora impegnati a valorizzarla e renderla collettiva.
La valenza artistica delle 38 opere esposte a Canale è stata raccontata dal critico Mario Cossali, che ha preso le mosse dall’amore per la poesia maturato soprattutto negli ultimi anni di Zanin (il blog Arcopoesia tuttora attivo on-line), per dire di dove traeva ispirazione lo scultore. L’innamoramento per la tecnica raku e per la trasformazione del bronzo, la palestra d’arte maturata nello studio del mitico fra’ Silvio Bottes, la predilezione per la figura umana affrontata con tenerezza ed empatia, l’interesse per l’uomo in volo.
Un salto a Canale ci sta tutto, la mostra apre dal martedì alla domenica con orario 10-12, 14-18.

 


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