Fondazione Edmund Mach, 167 milioni per lo sviluppo del territorio

Redazione25/01/20253min
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La Giunta provinciale ha approvato il nuovo Accordo di programma 2025-2028 con la Fondazione Edmund Mach, confermando così il forte impegno della Provincia per lo sviluppo della ricerca, dell’innovazione e della formazione in ambito agro-alimentare, forestale e ambientale. Con l’approvazione dell’Accordo, sono stati definiti anche il Piano delle attività per il triennio 2025-2027 e l’assegnazione delle risorse per l’anno 2025 per un importo di 42,6 milioni di euro (pari a 167 milioni nei prossimi quattro anni). Le iniziative sono promosse con due delibere proposte congiuntamente dagli assessori alla ricerca e sviluppo economico Achille Spinelli e all’agricoltura e promozione dei prodotti trentini Giulia Zanotelli.

Il nuovo Accordo di programma è uno degli strumenti individuati dalla legge provinciale sulla ricerca, con cui la Provincia promuove lo sviluppo del sistema della ricerca e dell’innovazione sul territorio. Vengono così stabiliti gli obiettivi e i temi generali dell’attività di ricerca, i criteri per determinare i concorsi finanziari di Piazza Dante e le modalità per la valutazione dei risultati ottenuti. Gli obiettivi definiti con la Fondazione Mach mirano a consolidare la sua attività di ricerca, e formazione, volte a supportare l’innovazione, in particolare, nei settori agricolo e forestale, strategici per l’economia trentina.
La Fondazione Mach realizza e sviluppa attività di ricerca e di sperimentazione scientifica, di istruzione e formazione nonché di trasferimento tecnologico e della conoscenza, che guardano alla crescita socio-economica e culturale degli addetti all’agricoltura, nonché allo sviluppo del sistema agro-alimentare e forestale, in armonia con la tutela e la valorizzazione del territorio. Nel rispetto delle competenze delle altre strutture ed enti provinciali, la Fem svolge inoltre attività di ricerca, di educazione e di informazione sull’ecosistema naturale alpino, nonché attività di studio e di proposta per la conservazione e il recupero di aree a vocazione naturalistica. Svolge la sua attività attraverso il Centro di Istruzione e Formazione (CIF), il Centro di Ricerca e Innovazione CRI) e il Centro di Trasferimento Tecnologico (CTT) e con il supporto della propria azienda agricola sperimentale, con attenzione a valorizzarne i risultati a vantaggio dello sviluppo locale nella sua dimensione sociale, economica e culturale.