Fognatura a Pergolese: sbloccato il finanziamento dopo dieci anni di attese

È finalmente arrivato il via libera al finanziamento del secondo lotto della fognatura di Pergolese. Con un provvedimento adottato circa venti giorni fa e reso noto solo di recente l’assessore provinciale agli Enti Locali, Giulia Zanotelli, ha autorizzato l’ammissione a contributo dell’opera, inserita in un pacchetto di interventi igienico-sanitari destinati a vari comuni trentini per un totale di 6,5 miliardi di lire.
Si tratta di un’opera che, per tempistiche e vicende, ricorda i cantieri d’altri tempi: Pergolese, infatti, è l’ultimo paese del Trentino a non essere ancora dotato di un impianto fognario completo. La storia affonda le radici nel 2015 quando l’allora Comune di Lasino – prima della fusione con Calavino che portò alla nascita di Madruzzo – approvò il progetto del primo lotto. Da allora sono trascorsi dieci anni prima che l’amministrazione comunale riuscisse a completarne la realizzazione.
Completamento, peraltro, solo parziale. Nella primavera del 2025 l’ex sindaco Luigino Bortoli decise infatti di rinunciare alla posa della stazione di emergenza per le pompe di sollevamento, un intervento già finanziato dalla Provincia e poi revocato. La situazione si è sbloccata soltanto tra la fine di agosto e l’inizio di settembre grazie al Commissario straordinario nominato dopo le elezioni di maggio, a cui non si era presentata alcuna lista. Dopo confronti tecnici con la Dirigente e i funzionari della Provincia, è stata individuata una soluzione provvisoria che prevede la realizzazione, nel parco di Pergolese, di un tubo di soccorso con scarico diretto nella fossa Imhoff.
Parallelamente, il Commissario ha avviato a metà settembre l’iter per l’ammissione a finanziamento del secondo lotto, presentando al Servizio Finanza Locale della Provincia una richiesta da 866mila euro. La pratica è stata ora approvata, aprendo la strada alla realizzazione dell’opera che dovrebbe finalmente dotare Pergolese di una rete fognaria completa e funzionante.
L’auspicio è che questo nuovo passo segni la fine di una vicenda decennale e l’inizio di una gestione più efficiente delle infrastrutture pubbliche nel territorio di Madruzzo.










