Fiavé e Ledro tra archeologia e metaverso: le palafitte trentine brillano al Festival delle Regioni di Venezia

Nicola Filippi28/05/20254min
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È un Trentino orgoglioso delle proprie radici e proiettato verso il futuro quello che ha partecipato nei giorni scorsi al Festival delle Regioni 2025, portando sotto i riflettori nazionali due autentici gioielli del patrimonio archeologico locale: i siti palafitticoli di Fiavé e Ledro. Una presenza che ha saputo unire la forza del racconto storico con il potenziale delle nuove tecnologie, offrendo al pubblico un’esperienza capace di emozionare, informare e soprattutto coinvolgere.

Nel cuore del Villaggio delle Regioni, allestito per l’occasione a Venezia, la Provincia autonoma di Trento ha presentato con orgoglio progetti innovativi dedicati alla valorizzazione dei suoi siti preistorici più significativi, entrambi parte del sito seriale UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”. A guidare la presentazione, Franco Marzatico, dirigente generale dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali, affiancato da Beatrice Barzaghi e Luisa Moser dell’Ufficio beni archeologici.

Una delle novità più suggestive è arrivata dallo Spazio Metaverso, dove è stato proiettato in anteprima il cortometraggio in realtà virtuale “Antiche tracce. La vita in palafitta”: un viaggio immersivo nel quotidiano di un villaggio dell’Età del Bronzo, girato tra le ricostruzioni del Parco Archeo Natura di Fiavé e realizzato nell’ambito di un progetto nazionale sostenuto dal Ministero del Turismo con fondi PNRR.

 

 

“Portare l’esperienza delle palafitte trentine in un contesto nazionale come questo – ha spiegato la vicepresidente e assessore alla cultura Francesca Gerosa – è un’ulteriore occasione per valorizzare il nostro straordinario patrimonio culturale. Fiavé e Ledro sono esempi di come scienza, paesaggio e tecnologia possano dialogare per avvicinare tutti, in particolare le nuove generazioni, alla nostra storia più antica”.

Il progetto di valorizzazione si inserisce in un lavoro pluriennale della Provincia autonoma di Trento, che attraverso l’attività della Soprintendenza, tutela, conserva e promuove questi siti unici al mondo. Il sito UNESCO comprende in totale 111 aree archeologiche in sei Paesi europei e cinque regioni italiane, testimoniando la diffusione delle civiltà palafitticole nell’arco alpino durante il II millennio a.C.

In Trentino, le Palafitte del Lago di Ledro e quelle di Fiavé non sono solo luoghi di studio, ma vere e proprie esperienze culturali. Il museo di Ledro propone percorsi interattivi e ricostruzioni fedeli, mentre a Fiavé, grazie al Parco Archeo Natura inaugurato nel 2021, è possibile camminare a pochi metri dai pali originali delle antiche abitazioni, immergendosi nel paesaggio della Riserva naturale Fiavé-Carera, parte della Riserva della Biosfera UNESCO “Alpi Ledrensi e Judicaria”.

Il metaverso, in questo contesto, non è solo un’aggiunta scenografica, ma una porta aperta su nuove forme di narrazione e divulgazione: grazie alla realtà virtuale, infatti, anche chi è lontano può vivere in prima persona la quotidianità di 4.000 anni fa, scoprendo come si costruiva una capanna, si lavorava la selce, si allevavano animali o si macinava il grano.

“Con questi progetti – ha concluso Gerosa – il Trentino conferma il proprio impegno per una cultura che sa innovare, coinvolgere e guardare avanti. Il nostro patrimonio archeologico non è solo memoria, ma anche futuro.”

Una sfida che la Provincia ha raccolto con passione, per fare della storia non un ricordo, ma una chiave per leggere il presente e costruire consapevolezza, unendo generazioni, comunità e territori attraverso il filo invisibile – ma solido – delle radici.