Esce di casa e si risveglia in Ospedale: ora Gabriella di Arco cerca il suo salvatore

Nicola Filippi30/06/20244min
GABRIELLA MICHELOTTI ARCO (2)



 

“Ho girato le chiavi nella serratura, poi ho riaperto gli occhi al Pronto soccorso”. Come sua abitudine, verso le cinque di pomeriggio, la signora Gabriella esce di casa per una passeggiata o per una pedalata. E va a trovare le amiche o i parenti. A casa sta il minimo indispensabile. Ha 82 anni (e non li dimostra), fa una vita attiva, si tiene in forma mangiando frutta, verdura in abbondanza e, ogni tanto, anche un buon piatto di pastasciutta. Le piace anche viaggiare, fare escursioni. Come una bambina curiosa, ama ancora scoprire il mondo. Ora da pensionata può farlo, prima ha trascorso una vita al lavoro. Il 28 aprile 2024 però le è successo qualcosa, un evento che l’ha turbata profondamente. E al quale non riesce ancora a dare una spiegazione.
“Come tutti i giorni, verso le 17.30, sono uscita di casa per una passeggiata – ci racconta – poi ho riaperto gli occhi in Ospedale. Ero su un lettino del Pronto soccorso. Basta, non ricordo altro. Ho il vuoto completo”.
Gabriella Michelotti abita in via Venezia. Il pronto soccorso di Arco dista circa un chilometro. Piuttosto lontano. Ma alle 18.02, così hanno refertato all’accettazione del Pronto soccorso, la signora Gabriella è stata accolta in ospedale: “Avevo un occhio malandato, un ginocchio sbucciato, escoriazioni sulle braccia, dolori al costato e una profonda ferita sotto il mento che hanno dovuto suturare con due punti”. Gli infermieri hanno scritto che la signora Gabriella è arrivata con mezzo proprio. “Ma io non ho la patente, mi è scaduta tantissimi anni fa”, dice ancora. “Io ho un vuoto completo, un buco nero nella mia memoria – spiega ancora – mi piacerebbe tanto sapere chi e come sono arrivata al pronto soccorso di Arco. Ci deve essere stato qualcuno che mi ha raccolto per strada e mi ha trasportato in ospedale – spiega ancora – mi piacerebbe capire cosa mi è successo. Di quel pomeriggio ho un buco nero nei ricordi”.
La signora Gabriella è rimasta in ospedale per sei giorni. “Mi hanno fatto per tre volte la Tac e l’encefalogramma, esami su esami, per capire se avevo avuto qualche problema neurologico. Ma in tutti i referti i medici hanno scritto che non hanno rilevato problematiche”.
Ora sta bene. “Per fortuna non ho avuto niente di rotto”. Ma come è arrivata in ospedale? Chi l’ha soccorsa? Cosa le è accaduto? Questa serie di domande assilla la signora Gabriella. “Ho fatto richiesta anche di avere copia di tutti i documenti, dal primo momento del mio ricovero, ma non si parla mai della persona che mi ha portato in Ospedale. È possibile? Mi sembra così strano. Ora mi piacerebbe tanto sapere chi è stato, chi è stato il buon samaritano che mi ha soccorso, per poterlo ringraziare. Mi ha salvato la vita. Però mi piacerebbe sapere cosa è successo”.
Chi avesse informazioni sull’episodio può contattare la redazione de “La Busa” inviando una email al seguente indirizzo: [email protected]

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