Energia green, procedure semplificate per l’installazione di nuovi impianti
Da maggio installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili in Trentino sarà più semplice. Grazie alla egge approvata in Consiglio provinciale gli impianti fotovoltaici sulle coperture e nelle pertinenze degli edifici diventano opere libere: basterà una comunicazione e non saranno richieste autorizzazioni in termini paesaggistici. Anche per gli altri impianti da fonti rinnovabili, ad eccezione dell’idroelettrico, sono state definite procedure uniche in capo a Comuni o Provincia, con un termine massimo di 90 giorni. Una proposta, partita dal vicepresidente e assessore all’Urbanistica ambiente e cooperazione Mario Tonina, che dà una forte risposta in questo momento di crisi energetica ma trae il suo fondamento dagli obiettivi di decarbonizzazione che la Provincia si è data con il Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030.
La legge definisce diversi regimi autorizzatori a seconda delle taglie degli impianti e riguarda tutte le fonti energetiche ad eccezione dell’idroelettrico.
Diventano liberi (basterà una comunicazione al Comune) tutti gli impianti solari termici e fotovoltaici sulle coperture degli edifici, indipendentemente dalla taglia, e quelli installati a terra nelle pertinenze fino a 50 kW di potenza. Nei centri storici si dovrà rispettare l’inclinazione del tetto e posizionarli a terra solo se non ci sono alternative e nel rispetto delle norme di sicurezza.
Per gli altri impianti invece sono definite diverse tipologie di autorizzazione a seconda della taglia.
L’autorizzazione ha valore di pubblica utilità e variante urbanistica ove necessario.
Questa spinta di semplificazione, assieme agli incentivi dei BIM per aiutare le famiglie, contribuisce ad attuare la transizione energetica così importante per costruire il futuro e che le nuove generazioni ci chiedono con urgenza.
Oltre a tali incentivi vanno considerate anche le detrazioni fiscali previste per questi interventi sia a favore dei privati che delle imprese: 50% per le famiglie (con possibilità di acquisto del credito da parte dei fornitori, in modo che la spesa risulti di fatto dimezzata) e 6% per le imprese; per queste ultime, grazie ai Fondi Europei di Sviluppo Regionale, la Provincia destinerà 20 milioni con bandi di prossima uscita tra maggio e giugno e percentuali di contribuzione pari al 30% della spesa ammessa.