Emergenza abitativa in Trentino, il consigliere di Arco Cattoi all’attacco di ITEA

Nicola Filippi25/07/20254min
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Si alza il livello dello scontro politico attorno alla gestione di ITEA, la società pubblica incaricata dell’edilizia residenziale in Trentino. Dopo il duro intervento del consigliere provinciale Paolo Zanella (PD), anche l’ex assessore comunale di Arco, Nicola Cattoi, componente di Campobase Trentino ed attiale consigliere comunale di opposizione, interviene pubblicamente con un lungo post su Facebook che ha subito raccolto attenzione e condivisioni.

“La conferma di un problema che sentivamo da tempo”, scrive Cattoi, commentando i dati del bilancio 2024 pubblicati da ITEA. Dati che parlano chiaro: mentre crescono gli incassi – con un aumento dei canoni di oltre il 10% solo nell’ultimo anno – scende il numero di famiglie effettivamente ospitate, aumentano gli alloggi sfitti e si aggrava la pressione economica sulle fasce più fragili.

Tra il 2020 e il 2024, infatti, i contratti di locazione attivi sono scesi da 9.588 a 9.047, mentre gli alloggi non occupati sono arrivati a 1.592 unità, pari a circa il 15% dell’intero patrimonio edilizio dell’ente. “Meno alloggi assegnati, più famiglie in difficoltà – denuncia Cattoi – Una società pubblica nata per garantire il diritto alla casa sta diventando sempre più simile a un operatore privato attento solo ai bilanci”.

In parallelo, cresce il canone medio annuo, salito da 1.670 euro nel 2020 a 2.235 euro nel 2024: un aumento del 33,8% in soli cinque anni. Una dinamica che, osserva Cattoi, si traduce in un colpo durissimo per centinaia di famiglie già in affanno, anche a causa della mancata indicizzazione delle soglie ICEF, che costringe molti inquilini a pagare canoni di mercato per pochi decimali oltre la soglia dello 0,34.

Un quadro già duramente criticato anche da Zanella, che nei giorni scorsi aveva chiesto un piano straordinario per l’edilizia pubblica, lo stop agli aumenti dei canoni ITEA per il 2026 e l’avvio di una riforma equa dell’ICEF, capace di riflettere la reale situazione economica delle famiglie trentine.

“Non è un problema tecnico né contabile – aggiunge Cattoi –. È una questione politica e sociale. L’emergenza abitativa è una delle più gravi del nostro tempo e rischia di diventare un vulnus per la coesione e l’economia locale. Non possiamo permettere che centinaia di alloggi restino vuoti mentre tante famiglie cercano una casa”.

Entrambi i rappresentanti dell’opposizione convergono su un punto chiave: l’urgenza di riportare ITEA alla sua missione sociale originaria, ovvero garantire l’accesso a un’abitazione dignitosa e sostenibile, soprattutto per chi si trova in condizioni di fragilità. “Serve – conclude Cattoi – un confronto aperto e trasparente con la Provincia autonoma di Trento, che finora ha preferito nascondersi dietro l’eredità politica del passato anziché affrontare i nodi strutturali di ITEA”.

Intanto, i numeri parlano da soli e l’emergenza abitativa – complice anche l’inflazione, il caro affitti privati e la stagnazione dei salari – resta uno dei temi più caldi per l’autunno politico trentino.