Elezioni Comunali, Civica Ninfea: “Alla Miralago un Campus per studenti”
Laura Fraboschi, candidata sindaca della lista civica “La Ninfea” non ha dubbi: alla colonia ex Miralago di Riva del Garda va fatta un’Università per gli studenti che dovranno specializzarsi nella gestione e sostenibilità del verde e del settore del Marketing strategico. Un’idea, quella di fare dell’ex compendio che agli albori del ‘900 era il sanatorio Von Hartungen un luogo dedicato allo studio. Qualcuno ipotizzata anche una sorta di Università dello Sport, dedicata alla vela in particolare viste le caratteristiche di questo sport sul Garda trentino, ma l’ex signora delle pubbliche relazioni della moda milanese cui piacciono le sfide questo ha in mente. Un’Università con la quale la città torni a dare un senso alla vita nuova di quel compendio abbandonato da anni. Una riqualificazione che farebbe tornare alla “vita” Riva del Garda, operazione alla quale idealmente seguirebbe in contemporanea la riqualificazione e ristrutturazione delle case e dei palazzi del centro di una città che, così, tornerebbe a godere di un miglioramento generale se, assieme, si mettesse mano al verde pubblico nel rispetto dell’ambiente. La ninfea, simbolo della lista che si propone agli elettori con suo programma, è un fiore che protegge la fauna che vive in acqua come piccoli pesci, rane, rospi, i girini ad esempio e fa ombra riducendo la quantità di azoto nell’area dove cresce. Quindi non un simbolo preso a caso, bensì il simbolo di una pianta che cresce e si moltiplica, simbolo di una lista dove sono candidati sei ragazzi milanesi e il figlio della Fraboschi Gilberto Giovanazzi. Una “rivoluzione” gentile è stata definita quella della Ninfea e che tra le sue fila “rivela” il nome di un personaggio che della politica regionale di qualche anno fa era presente ovunque. Quel Franco Tretter cui è inutile ricordare chi sia. Il fondatore del Patito Autonomista Trentino Tirolese appoggia, infatti, la lista che getta lo sguardo verso alla terza età, ai pensionati rivani ma anche alle persone disabili, ai senza lavoro, alla solitudine in cui molti vivono la loro esistenza, spesso emarginata.