Comunali 2025, il centrodestra di Arco scalda i motori e si rinforza
In vista delle amministrative 2025 l’attuale schieramento di centrodestra si allarga, diventa civico e autonomista e si rafforza per consegnare ai cittadini di Arco “una reale opportunità di cambiamento rispetto al centrosinistra”. “Ora più che mai c’è bisogno di visione, di progettualità, di disegnare la città di Arco dei prossimi 20 anni”. Sei sono le liste che formano il nuovo centrodestra, “ma da qui al prossimo anno potrebbero anche aumentare”. Troviamo SiAmo Arco (rappresentato da Stefano Tamburini), Fratelli d’Italia (Elisabetta Aldrighetti), Lega Nord Trentino (Oscar Pallaoro), Forza Italia (confermato da Giorgio Leonardi), Patt (Stefano Tamburini) e Noi Trentino – lista Fugatti (referente Matteo Tamanini).
“Il centrodestra-civico-autonomista c’è, è pronto ed è più unito che mai – spiega Tamburini – abbiamo condiviso le macro-aree del programma che andremo a definire, siamo aperti ad allargare la nostra coalizione, che resta politica, ma che può ricevere al proprio interno persone o gruppi civici che vogliono condividere con noi la nostra visione amministrativa per i prossimi dieci anni”. Le quattro macro-aree sono: sociale, viabilità, sostenibilità e sicurezza. “Rispetto al passato vogliamo dare serietà, concretezza e voglia di lavorare – ribadisce Tamburini – qui c’è tutta gente che vive del proprio lavoro, nessuno vive di politica, facciamo politica per passione, pensiamo che Arco possa avere qualcosa di più”. In primis, “ricucire i rapporti con la Provincia che ad oggi latitano”. Gli fa eco Claudio Del Fabbro (SiAmo): “Saremo alternativa, vera e concreta a questa amministrazione che pecca di visione, di progetti per Arco dei prossimi vent’anni, oggi solo ordinaria amministrazione, lavorano solo a spot – spiega – Il nostro centrodestra ha visioni molto più di centrosinistra, anche sui temi ambientali. Betta dice che nel prossimo programma si farà paladino di un grosso volume, ma quanti decenni sono che questi signori parlano di portare a casa grossi volumi? Ma sono ancora tutti lì, decadenti. L’unico che ha avuto un po’ di visione è stato il compianto Roberto Bresciani che aveva studiato il Pum, che ora stanno portando avanti in Comune. Sul ponte storico di Arco ci stiamo battendo da 10 anni. È l’accesso principale della nostra città. Ed è in condizioni vergognose”.
“Qui siamo di fronte a immobilismo – spiega Oscar Pallaoro (Lega Nord) – noi faremo e stiamo facendo un patto con i cittadini, li stiamo ascoltando, con le loro esigenze e richieste, perché questa amministrazione si sta dimostrando silente su ogni problema. Vanno avanti a spot, a boutade elettorali, perché ci sono tanti annunci, ma non succede nulla. Manca programmazione sugli interventi”. Pallaoro cita l’ultima variazione di bilancio: “3 milioni di euro per un quadro di Segantini, ma manca un progetto alla base. Manca visione anche sulla galleria Segantini. Fa 9 mila ingressi all’anno e la giunta investe 3 milioni per acquistare un quadro. Se guardiamo il Mart di Rovereto, che fa 150mila ingressi all’anno, ha un budget di 300mila euro all’anno e non li spende nemmeno tutti”.
Per il Patt parla Carlo Pedergnana: “Io e Stefano Bresciani ci siamo riavvicinati e stiamo coinvolgendo vecchi amici e persone nuove – spiega – sul progetto amministrativo c’è grande unità. La città di Arco dà lavoro alle persone con il turismo ma anche con l’industria e l’artigianato che si muove sulle ruote e anche qui abbiamo problemi endemici da troppi anni, mai risolti. Dobbiamo avere attenzione al mondo del lavoro e alle problematiche dei cittadini che ci vivono”. “Questo gruppo ha un’altra forza – ribadisce ancora Tamburini – ci conosciamo da tanti anni, ci frequentiamo con le nostre famiglie, non siamo insieme per opportunità di coalizione. Siamo legati sì da un percorso amministrativo, ma anche sul piano personale che può fare la differenza”. “La fiducia reciproca è importante”, gli fa eco Cristina Luraghi, segretaria Lega.
Grande attenzione alle frazioni. Sarà una pietra miliare del programma. “Arco è fatta di tante frazioni, spesso vengono ricordate alla fine – spiega Pedergnana – siamo d’accordo sulla bellezza del centro storico, che è l’immagine della città, ma ci sono più abitanti nelle frazioni che in centro. Le frazioni hanno una loro vitalità e peculiarità e devono essere tutelate”.
“Dobbiamo riportare la cittadinanza a credere che si può fare altro, si può migliorare la nostra città, anche perché l’attuale centrosinistra non la vive direttamente, questi signori non vivono i problemi reali e quotidiani dei cittadini che invece devono combattere per andare al lavoro, portare i figli a scuola o all’asilo, gli anziani a fare le visite. Dobbiamo riportare al centro le esigenze del cittadino di Arco, che vive 365 giorni all’anno, che dà alla città ma deve anche ricevere qualcosa in cambio, in attenzione e servizi”, conclude Cristina Luraghi.