È aperta la Stazione di inanellamento a Bocca di Caset

Redazione24/08/20244min
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Nelle notti di agosto balie nere, luì grossi, bianchi e verdi, cannaiole e stiaccini solcano i cieli del Trentino, alternandosi al volo diurno di rondoni, rondini e balestrucci che, insieme ai rapaci, sfruttano le correnti ascensionali per spostarsi. Sono i primi uccelli migratori che, giunti in Europa solo pochi mesi fa, sono già pronti a ripartire verso i loro quartieri di svernamento nell’Africa subsahariana.
Da ormai una trentina di anni, ricercatrici e ricercatori del MUSE monitorano il passaggio degli uccelli sul valico di Bocca di Caset, in Valle di Ledro attraverso la tecnica dell’inanellamento a scopo scientifico. Un lavoro certosino che si svolge 24 ore al giorno, sette giorni su sette e che, fino al 25 ottobre, potrà essere osservato da visitatrici e visitatori interessati. La stazione è aperta e può essere visitata a ogni ora. Il momento migliore per assistere alle operazioni di cattura, studio e inanellamento è però dalle 9 alle 12 o nel tardo pomeriggio.
“Le Alpi – spiega Paolo Pedrini, responsabile della stazione e coordinatore Ambito di ricerca Biologia della Conservazione al MUSE – sono una tappa fondamentale del tragitto di molti uccelli migratori, rappresentando uno dei primi ostacoli che li separa dalla meta. Sfruttano ambienti diversi dove sostare, rifugiarsi ed alimentarsi, quali le zone umide di fondovalle, mentre leggendo i profili delle montagne individuano i luoghi dove è più facile sorvolare le Alpi, come i valichi e le praterie sommitali”.

 


 

Proprio in corrispondenza di due valichi, il MUSE – Museo delle Scienze di Trento monitora, ormai da una trentina di anni, la migrazione mediante la tecnica dell’inanellamento a scopo scientifico: Bocca di Caset in valle di Ledro e Passo del Brocon, valico alpino che collega la Valle del Vanoi con l’altopiano del Tesino e con la Val Senaiga. Queste due stazioni sono parte del Progetto Alpi, iniziativa ideata e coordinata dal MUSE con il Centro Nazionale di Inanellamento di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che oggi riunisce 15 stazioni distribuite in tutto l’arco alpino e centinaia di collaboratrici e collaboratori fra ornitologi, inanellatori e birdwatchers.
Il 2023 è stato un anno record: 82 giornate di attività, 47 persone coinvolte tra dipendenti museali, collaboratori museali, volontari (4 persone dall’Ungheria), civilisti e studenti dell’alternanza scuola-lavoro. Un lavoro che ha portato a raccogliere i dati su 15.703 uccelli appartenenti a 75 specie differenti. Tra queste, alcune entità particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli: 8 civette capogrosso, 6 civette nane, 5 succiacapre, 8 picchi neri, 2 picchi cenerini, 2 pettazzurri, 13 averle piccole e 2 ortolani.
Sono state effettuate anche 28 ricatture (individui già inanellati in stazioni diverse o in anni precedenti), di cui 17 individui inanellati in anni precedenti presso la stazione Bocca di Caset e 11 individui inanellati in altre stazioni.
Per chi non ha la possibilità di recarsi fisicamente nelle stazioni, le pagine Facebook sono sempre aggiornate:
Stazione di inanellamento Bocca Caset: https://www.facebook.com/stazione.inanellamento.caset
Passo del Brocon, stazione di inanellamento a scopo scientifico:
https://www.facebook.com/AmicidelBrocon
Così come il sito ufficiale del Progetto ALPI, contenente i dati provenienti da tutte le stazioni alpine: https://progetto-alpi.muse.it/it/

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