Due nuovi alberghi a Riva, Europa Verde dice “Basta!”

Redazione10/10/20244min
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“A Riva del Garda, in via Longa, è prevista la costruzione di due nuovi alberghi di lusso da 160 camere ciascuno. Si tratta di progetti risalenti a un Piano Regolatore Generale (PRG) di oltre vent’anni fa, oggi del tutto superato”. Marco Piantoni, portavoce di Europa Verde Alto Garda, boccia, senza se e senza ma, il progetto di riqualificazione urbana, presentato dalla cordata di imprenditori locali, Bortolotti/Wachtler.
“Le previsioni urbanistiche, anche se tecnicamente valide, possono e devono essere riviste, ed è una questione di volontà politica – illustra Piatoni – Anche il nuovo regolamento europeo 24/06/2024 n. 1991 art. 8 impone di intervenire in tal senso. Il dato sul consumo di suolo nella zona di Riva del Garda è allarmante: nel prossimo futuro, secondo l’Osservatorio del Paesaggio del Trentino, si prevede un ulteriore consumo di 154 ettari di suolo agricolo nella piana del Garda Trentino, con un forte impatto su Riva del Garda (41 ettari), Arco (36 ettari), Nago-Torbole (38 ettari) e Dro (37 ettari). Questo consumo di suolo contribuirà ad un ulteriore degrado ambientale irreversibile, con un aggravamento dei già evidenti danni al paesaggio naturale e alla qualità della vita dei residenti”.
“Un aspetto critico e spesso trascurato riguarda la rete dei servizi e dei sistemi infrastrutturali, in particolare i depuratori – spiega ancora il portavoce di Europa verde Alto Garda – Questi impianti, già vecchi e sovraccarichi, non sono in grado di gestire un continuo aumento della popolazione e del flusso turistico. Non basta rifare i sottoservizi, come prevede la convenzione. Il sovraccarico di tali infrastrutture rischia di compromettere ulteriormente la qualità delle acque del nostro prezioso Lago”.
“Non è solo l’ambiente a soffrire. Non è solo il paesaggio a sparire – sottolinea ancora Marco Piantoni – Non è solo un problema per il maggiore rischio idrogeologico e la perdita di servizi ecosistemici. Le autorità locali stanno pianificando di deviare il traffico, in aumento a causa di questo sviluppo turistico, dalle aree di maggior valore economico alle zone residenziali, come quella di Sant’Alessandro. Questo porterà a gravi disagi per i residenti, i quali dovranno sopportare un aumento del traffico, del rumore e dell’inquinamento. Le conseguenze saranno non solo una riduzione della qualità della vita, ma anche una perdita di valore delle abitazioni in queste aree, mentre le zone turistiche trarranno vantaggio dall’incremento del loro valore immobiliare”.
“Un simile modello di sviluppo va fermato – conclude -, non solo per proteggere il territorio, ma anche per tutelare la comunità, che rischia di pagare il prezzo di scelte urbanistiche errate fatte a vantaggio di chi sfrutta in tutti i modi un patrimonio
che non è solo degli operatori economici ma è soprattutto dei cittadini. È necessario agire ora per garantire un futuro sostenibile che tenga conto degli interessi dei residenti assicurando che la qualità della vita non peggiori ulteriormente ma, anzi, gradualmente migliori”.

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