Due infermieri salvano la vita alla neonata partorita in auto a Folgaria

Redazione26/11/20242min
doctor examining newborn baby in incubator at neonatal resuscitation center



 

Un gesto di grande professionalità e coraggio quello che ha visto protagonisti due infermieri dell’Unità operativa di neonatologia dell’ospedale di Trento. I due professionisti sono prontamente intervenuti salvando la vita a una neonata, venuta al mondo precipitosamente durante il viaggio verso l’ospedale.
Nel primo pomeriggio di martedì 26 novembre è arrivata una chiamata alla Centrale operativa di Trentino Emergenza per un parto precipitoso: una famiglia stava percorrendo la statale della Fricca, presso Folgaria, per raggiungere l’ospedale Santa Chiara di Trento quando la piccola ha deciso di nascere. La Centrale operativa ha subito inviato l’automedica e, nel frattempo, ha guidato la mamma e il papà durante il parto, avvenuto in modo molto veloce. Il caso ha voluto che, durante i concitati minuti del parto, passassero di lì una infermiera e un infermiere dell’Unità operativa di neonatologia dell’ospedale di Trento, diretti al lavoro. Vista la situazione, i due professionisti si sono fermati e, dopo aver verificato lo stato della neonata, hanno iniziato le manovre salvavita, ventilando e stabilizzando la piccola che è stata poi portata assieme alla mamma in ospedale con l’ambulanza.
«Voglio ringraziare pubblicamente i nostri professionisti della Centrale di Trentino Emergenza e i due infermieri della Neonatologia – ha affermato il direttore generale di Apss Antonio Ferro – perché con il loro tempestivo intervento sono riusciti a fare la differenza in una situazione molto critica. Episodi come questi ci ricordano quanto sia importante essere pronti e preparati in ogni circostanza e i nostri professionisti lo sono stati affrontando l’emergenza con preparazione e umanità. Un chiaro esempio di come la passione e l’umanità degli operatori sanitari siano essenziali per garantire sicurezza e benessere della comunità anche nei momenti di emergenza».