DRO-DRENA, SI IPOTIZZA IL RINVIO DEL REFERENDUM PER LA FUSIONE

Una motivazione valida: l’esito del voto in campo nazionale potrebbe (il condizionale è sempre d’obbligo) “influire” anche sul processo in atto di “fusione” tra il Comune di Dro e quello di Drena. Anche perché tra ottobre e novembre si terranno le elezioni provinciali, dunque si potrebbe rischiare una sovrapposizione col necessario referendum tra i cittadini dei due comuni.
Tutto questo, probabilmente, sarà affrontato in occasione dell’assemblea comunale in programma lunedì 12 febbraio alle ore 18.30 presso il Centro culturale di Via Battisti, a Dro. Oltre alla data del referendum, in programma ci sono le interrogazioni e le mozioni che il Movimento Cinque Stelle ha presentato. Il primo cittadino Vittorio Fravezzi, “libero” dagli impegni della sua carica di senatore, dovrà per prima cosa rispondere all’interrogazione sull’episodio accaduto a metà novembre sul cantiere delle scuole elementari, quando un tubo era caduto sfiorando alcuni studenti.
Inoltre sui servizi igienici di piazza mercato a Pietramurata e sulla circolazione a senso unico, e possibile relativa Zona a Traffico Limitato in via Roma a Dro. In “ballo” anche il rinnovo della gestione del servizio per l’asilo nido e la convenzione con Drena al fine di estendere tale servizio anche alle famiglie lì residenti. Attesi anche l’approvazione del Regolamento del Consiglio comunale, il rinnovo della convenzione con Farmacie Comunali S.p.A. e modifiche della pianta organica.
Entro questo mese, inoltre, sono attesi l’approvazione del bilancio d’esercizio 2018-2020 e, come detto, il rischio di “slittamento” del referendum ai fini della fusione con Drena. Se passerà, come noto, il nuovo comune che sorgerà dalle “ceneri” di Dro e Drena si chiamerà “ValleSarca”, un nome che piace alla maggioranza ma non alla minoranza.