Donna cade dal terzo piano e muore a Riva, il convivente sospettato di omicidio

Redazione14/03/20233min
polizia-1

 

Erano circa le 22.35 di domenica 30 gennaio 2022 quando un forte tonfo veniva sentito dagli abitanti di via Fiume a Riva del Garda. Si trattava del corpo di una donna, Maria Rosca, caduta dal terzo piano.
Poco dopo, allertata da una telefonata al numero di emergenza 112, la Volante della Polizia di Stato, in servizio presso il Commissariato di P.S. di Riva del Garda, trovava riversa al suolo una donna di 47 anni, precipitata poco prima da una finestra del terzo piano dello stabile vicino.
Negli stessi istanti arrivava anche personale paramedico del 118 e, malgrado i ripetuti tentativi di rianimarla, la donna spirava, dopo alcune ore, presso il pronto Soccorso del Santa Chiara di Trento dove era stata trasportata con l’elisoccorso. Aveva 46 anni ed era madre di tre figli, uno dei quali avuto dalla relazione con l’uomo che conviveva con lei, I.G. le sue iniziali, 47 anni, originario della Romania.
Il convivente della donna, presente nell’appartamento al momento della caduta, riferiva alcuni dettagli che, alla luce dei primi accertamenti, apparivano contraddittori e bisognosi di ulteriori approfondimenti investigativi.
Gli agenti del Commissariato, viste le dichiarazioni del convivente, che apparentemente non risultavano compatibili con alcuni elementi raccolti, recuperavano tutti i filmati dalle telecamere private pubbliche della zona, al fine di verificare la presunta veridicità delle dichiarazioni rese dal convivente al momento della caduta della donna.
Ne seguiva una attenta analisi dei filmati di videosorveglianza che permetteva di ricostruire accuratamente i movimenti della coppia avvenuti durante tutto il pomeriggio precedente all’evento, facendo emergere ulteriori discrepanze con le dichiarazione rese dall’uomo. In particolare, gli investigatori riuscivano a recuperare un filmato comprensivo di audio, nel quale si percepivano, anche se non in modo chiaro, le voci di due persone nei secondi immediatamente precedenti alla caduta.
A quel punto il materiale veniva inviato al laboratorio specialistico indagini elettroniche del Servizio della Polizia Scientifica di Roma, dove i tecnici effettuavano una puntuale pulitura del segnale. In questo modo, eliminando il rumore di fondo, si potevano distinguere chiaramente le voci della donna e del convivente, il quali, in effetti, nei momenti immediatamente precedenti alla caduta, stavano decisamente e violentemente litigando.
Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica di Rovereto, sono poi proseguite, anche con l’ausilio di periti nominati dal Pubblico Ministero, per tutto il 2022, permettendo di acquisire ulteriori e molteplici indizi di reato a carico dell’uomo confutando la ricostruzione iniziale fatta dall’indagato.
Alla luce degli elementi raccolti, nei giorni scorsi il P.M. Fabrizio de Angelis, titolare dell’indagine, dopo la notifica dell’art. 415bis c.p.p., ha formulato richiesta di rinvio a giudizio per l’uomo, poiché ritenuto presunto responsabile dell’omicidio della convivente.

 


La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche