Domenica elettorale nell’Alto Garda e Ledro: alle urne tra conferme, sfide serrate e volti nuovi

L’Alto Garda e Ledro si prepara a una domenica elettorale intensa e carica di significato. Il 4 maggio, in tutti e sette i Comuni del comprensorio – Riva del Garda, Arco, Dro, Ledro, Nago-Torbole, Drena e Tenno – i cittadini saranno chiamati alle urne per eleggere sindaci e consiglieri comunali. Un appuntamento atteso da tempo, che riporta in sincronia l’intero territorio dopo il voto “isolato” di Tenno nel 2019.
Saranno ben 22 in totale i candidati sindaco nell’Alto Garda, sostenuti da una marea di liste civiche e partitiche. Un segnale di grande vitalità democratica, ma anche di una politica locale frammentata, con dinamiche molto diverse da comune a comune.
RIVA DEL GARDA: sei candidati per una poltrona
A Riva del Garda, città simbolo dell’Alto Garda con i suoi 17 mila abitanti, il confronto si preannuncia acceso e complesso. Sono in sei a contendersi il ruolo di primo cittadino. Favorito della vigilia è Alessio Zanoni, espressione del centrosinistra autonomista con ben otto liste a sostegno. A contendere la leadership, ma divisi, ci sono Silvia Betta e Carlo Modena, protagonisti della frattura interna al centrodestra che ha guidato la città negli ultimi cinque anni con la sindaca uscente Cristina Santi.
Accanto a loro, la civica Maria Pia Molinari, con due liste indipendenti, e i candidati Paolo Grossi e Luca Barbieri, entrambi espressione di progettualità autonome.
Le piazze in questi giorni hanno raccontato l’energia e l’impegno delle varie coalizioni: comizi, gazebo, cene e incontri hanno scandito il ritmo di una campagna dai toni anche accesi, in una città dove il ballottaggio è più che probabile.
ARCO: confronto civile tra quattro aspiranti sindaco
Più sobrio, ma non meno combattuto, il clima ad Arco, dove quattro candidati si contendono la successione al sindaco uscente Alessandro Betta. In corsa ci sono Dario Ioppi, assessore uscente sostenuto da quattro liste del centrosinistra autonomista, Alessandro Amistadi per il centrodestra civico, Mauro Ottobre, ex deputato, e Arianna Fiorio, avvocata e consigliera uscente, alla guida della coalizione “Arco che vorrei”.
Una campagna elettorale corretta e rispettosa, senza eccessi polemici, segnata da confronti pubblici e dialoghi con le categorie del territorio. Anche qui il secondo turno appare quasi inevitabile.
DRO, LEDRO, DRENA: tra ballottaggi possibili e civiche forti
Nel Comune di Dro si profila un altro duello a tre. La vice sindaca uscente Ginetta Santoni, con cinque liste, affronta Lucio Matteotti del centrosinistra e Marco Santoni, outsider con una civica propria. Il secondo turno potrebbe diventare necessario anche qui.
In Valle di Ledro, il vice sindaco Claudio Oliari cerca la continuità con quattro liste. Lo sfidano Cristina Sartori, con due civiche, e Andrea De Guelmi, sostenuto da una sola lista.
A Drena, il più piccolo dei sette Comuni, la sfida è sorprendentemente a tre: Sergio Bortolotti, in continuità con la maggioranza uscente, Lorena Bombardelli e Simone Bombardelli. Anche in questo caso, basta un voto in più per vincere, senza ballottaggio.
NAGO-TORBOLE E TENNO: una sfida secca e una… al quorum
A Nago-Torbole, il sindaco uscente Gianni Morandi punta al terzo mandato contro lo sfidante Johnny Perugini, capogruppo della minoranza, in una competizione diretta e decisiva già al primo turno.
Caso unico quello di Tenno, dove ci sarà un solo nome sulla scheda: quello del sindaco uscente Giuliano Marocchi. Perché la sua elezione sia valida, però, dovrà essere raggiunto il quorum del 40% degli aventi diritto al voto. Una soglia che non appare scontata, anche a causa delle polemiche e dell’invito al non voto da parte di alcuni esponenti della minoranza uscente.
Una domenica decisiva per il territorio
Le urne si aprono in un clima di attesa, curiosità e, in molti casi, passione politica. In gioco non ci sono solo le poltrone di sindaco e consigliere, ma la visione futura di un territorio complesso e vitale come quello dell’Alto Garda e Ledro. Una terra che, tra lago e montagna, turismo e sostenibilità, merita amministratori all’altezza delle sfide che l’attendono.
I cittadini sono chiamati a scegliere: con il voto, con la partecipazione, con la responsabilità. Perché domenica non si decide solo chi governerà, ma anche che direzione prendere per costruire insieme il futuro della comunità.