Dipendente licenziato nel 2018, “APM lo deve reintegrare e pagare gli stipendi arretrati”
La società APM che gestisce i parcheggi e alcuni servizi a Riva del Garda è stata “condannata” al reintegro di un suo dipendente licenziato nel 2018 e alla corresponsione di circa 70.000 euro di arretrati.
L’addetto in questione si chiama Maurizio Guarnati ed era a libro paga della “Alto Garda Parcheggi e mobilità”, la società “di casa” del Comune di Riva del Garda che oggi fa capo a Marco Torboli.
La questione risale al precedente amministratore Pierluigi Bagozzi e alla Giunta sorretta dal sindaco Adalberto Mosaner. I fatti: quando avvenne il passaggio della gestione della piscina comunale dalla FIN, la Federazione Italiana Nuoto (tramite la società Amici Nuoto Riva), ad APM il Guarnati venne escluso dal rinnovo del contratto di lavoro. Un mancato rinnovo che lo stesso, ovviamente, non prese proprio bene decidendo di rivolgersi al sindacato e intentare una causa di lavoro. La prima sentenza del Tribunale di Rovereto gli diede torto ma oggi la Corte d’Appello di Trento, invece, gli ha dato ragione ribaltando, di fatto, la prima sentenza. Ergo, corresponsione di tutti i mancati stipendi arretrati da settembre 2018 a giugno 2020, il passaggio dal quarto al terzo livello retributivo, trattamento fine rapporto (TFR) e pagamento delle spese processuali in ragione di una somma di circa 70.000 euro. Decisione per la quale, altrettanto ovviamente, l’attuale amministrazione comunale retta da Cristina Santi non ci sta. “Nessuno ci aveva detto nulla sulla questione” tuonano da Palazzo Pretorio, ma si attende la pubblicazione degli Atti per vedere come comportarsi. Non esclusa un’azione legale da parte del Comune contro il precedente amministratore Bagozzi.