Delegazione trentina alla Conferenza ONU sul Clima di Bonn

Anche un gruppo di giovani studenti trentini, accompagnato da alcuni ricercatori e insegnanti, parteciperà alla prossima Conferenza ONU sul Clima (COP23) che si terrà a Bonn, in Germania, dal 6 al 17 novembre. La COP23 avrà come obiettivo principale quello di consentire passi concreti verso l’applicazione dell’Accordo sul Clima di Parigi e delle misure necessarie per mantenere gli impegni sottoscritti. Occorrono misure urgenti e drastiche per cercare di fermare le emissioni di gas serra e limitare i danni degli impatti dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale in corso. Il 2016 ha segnato un nuovo record sia nelle temperature medie globali che nelle concentrazioni di gas serra. Per il terzo anno consecutivo la Terra ha infatti segnato un’anomalia record delle temperature con un valore di ben 1,2°C superiore al livello pre-industriale, avvicinandosi quindi rapidamente alle soglie limite indicate come obiettivo dell’Accordo di Parigi. I livelli di anidride carbonica (CO2), il principale gas serra, hanno raggiunto nel 2016 il valore record di 403 ppm. Un valore che la Terra ha sperimentato circa 3-5 milioni di anni fa e che è rapidamente cresciuto dall’inizio dell’era pre-industriale a causa dell’azione dell’uomo e in particolare dell’utilizzo dei combustibili fossili.
Le conseguenze del riscaldamento globale si manifestano in maniera intensa in molte parti del mondo e non a caso la presidenza della prossima COP23 è stata affidata alle Isole Fiji. Sono proprio gli Stati isola e le piccole nazioni insulari del Pacifico ad essere più a rischio a causa dell’innalzamento del livello del mare provocato dai cambiamenti climatici. E’ il caso di Tuvalu o della Repubblica di Kiribati che si ritrovano già costretti a valutare programmi di evacuazione dei propri abitanti: i loro piccoli territori potrebbero infatti ritrovarsi sommersi dagli oceani nel giro di pochi anni.
L’urgenza di agire necessita un’azione fondamentale di pressione da parte della società civile verso le delegazioni dei Paesi presenti al tavolo dei negoziati di Bonn. Per questo è importante la partecipazione soprattutto dei giovani.
A seguire le negoziazioni sul clima di Bonn ci sarà anche una delegazione composta da 20 giovani studenti delle scuole superiori e dell’Università degli Studi di Trento, da insegnanti e ricercatori che partecipano al progetto di Educazione alla Cittadinanza Globale “Giochiamoci il Pianeta”.
Promosso dall’associazione Viração&Jangada con il sostegno dell’Assessorato alla Cooperazione allo Sviluppo della Provincia autonoma di Trento, il progetto conta sulla collaborazione di importanti realtà del territorio: l’Associazione Mazingira, l’Associazione In Medias Res, il Centro Europeo Jean Monnet, IPSIA del Trentino, Fondazione Fontana e Unimondo, nonché del supporto scientifico dell’Osservatorio Trentino sul Clima. Il progetto ha come obiettivo principale quello di creare un percorso di sensibilizzazione sociale e di partecipazione politica sul tema della cittadinanza planetaria collegato a quello della sostenibilità ambientale e dei cambiamenti climatici.
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