Daine e Segron, le falesie della bellezza e del conflitto: Servono regole per arrampicata e sicurezza”

Le falesie di Daine e Segron, nel cuore del territorio di Nago, non sono solo pareti amate dagli arrampicatori: sono scrigni di memoria storica e ricchezza ambientale, luoghi in cui si intrecciano sport, turismo e fragili equilibri naturali. Ma proprio questa intensa frequentazione – cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni – solleva oggi interrogativi urgenti.
A sollecitarli è il gruppo consiliare di minoranza “Rinascita e Sviluppo per Nago-Torbole”, che con un’interpellanza indirizzata agli assessori Giovanni Vicentini (ambiente) e Fabio Malagoli (sicurezza) chiede risposte concrete sulla regolamentazione dell’arrampicata e sulla gestione della viabilità e della sicurezza nelle aree interessate.
“Parliamo di una zona dal valore ambientale e storico straordinario – si legge nel testo – dove sono presenti incisioni rupestri, resti della Prima Guerra mondiale e una biodiversità da tutelare. Ma l’assenza di regole chiare rischia di compromettere tutto questo”.
Una bellezza fragile e sotto pressione
Il fenomeno dell’arrampicata sportiva – complice la visibilità sui social – ha portato centinaia di appassionati a frequentare le falesie di Nago. Un’attività salutare e appassionante, ma che senza un’adeguata regolamentazione può causare danni: chiodature selvagge, presenza permanente di ausili, degrado ambientale e incidenti gravi, come quelli già registrati sulla falesia Belvedere.
Il gruppo di minoranza segnala anche un aumento del traffico di veicoli, spesso camper e furgoni, con parcheggi improvvisati lungo la strada comunale per il Monte Baldo, mettendo a rischio sia le auto che le numerose mountain bike che frequentano la zona.
Un confronto già aperto
La questione non è nuova. Già nel luglio 2024, WWF, LIPU e SOS Altissimo di Nago avevano protocollato una richiesta formale di regolamentazione, portata poi a un incontro istituzionale con il sindaco Gianni Morandi e gli assessori competenti. In quell’occasione, l’Amministrazione si era detta disponibile a cercare un punto di equilibrio tra la tutela del territorio e la pratica sportiva.
Oggi, i consiglieri di “Rinascita e Sviluppo” tornano a chiedere conto di quella disponibilità, e pongono sette domande molto precise: quando termineranno i lavori sulle falesie? Che esito ha avuto la valutazione del documento delle associazioni? Che forme di regolamentazione si intendono adottare? Come si garantirà la sicurezza e si controlleranno campeggi abusivi e parcheggi irregolari? E soprattutto: chi sarà incaricato di gestire la chiodatura e la manutenzione delle vie d’arrampicata?
Verso un equilibrio tra sport e tutela
La lista di maggioranza “Liberamente Nago-Torbole”, nel suo programma 2025–2030, ha dichiarato la volontà di intervenire con una nuova regolamentazione per l’accesso alle falesie. L’interpellanza della minoranza chiede ora di passare dalle intenzioni ai fatti.
“Servono regole chiare, condivise e ben applicate – sottolineano i consiglieri – che permettano di continuare a vivere questi luoghi senza snaturarli, proteggendone il patrimonio e garantendo la sicurezza di tutti”.
Il nodo è delicato, ma sempre più urgente. Nago-Torbole è un territorio dove l’outdoor è ricchezza, identità e futuro. Ma anche la libertà – come sanno bene gli appassionati di montagna – ha bisogno di corde, moschettoni… e punti fissi a cui ancorarsi.