Crisi Cartiere nell’Alto Garda, interrogazione PD in Provincia

Redazione08/10/20244min
20190629IMG_7586 RIVA CARTIERA DEL GARDA



 

I consiglieri provinciali del Partito Democratico del Trentino Michela Calzà e Alessio Manica, con un’interrogazione depositata in queste ore, chiedono alla Giunta provinciale di porre l’attenzione alle giuste preoccupazioni dei lavoratori dei due stabilimenti del settore cartario dell’Alto Garda dopo il recente ricorso alla cassa integrazione. Nella premessa, i due consiglieri dem spiegano che la crisi del mercato dell’industria della carta sta colpendo da qualche anno anche l’Italia, secondo produttore europeo, che rispetto al 2022 ha avuto una contrazione di -14% sulla produzione e -26,6% sul fatturato. A ciò si aggiunge un contesto economico stagnante, il lento rientro dell’inflazione, una generale perdita di competitività e l’annunciato ribasso del prezzo della cellulosa con i compratori che si aspettano il conseguente adeguamento con un ribasso di prezzi anche da parte dei produttori di carta. La situazione trentina vede lo stabilimento Fedrigoni a Varone di Arco che quello delle Cartiere del Garda di Riva con il ricorso, da settembre, alla cassa integrazione per un totale di 832 operai interessati.
“In questi giorni è stata anche annunciata, a partire dal primo gennaio 2025, la chiusura delle sedi di Fabriano e Rocchetta del Gruppo Fedrigoni, con la cessione delle carte per arte, disegno e ufficio, commercializzate con lo storico marchio Fabriano e i lavoratori sono preoccupati delle ripercussioni che potrebbero interessare anche i siti trentini – affermano i due consiglieri Dem – È necessario evitare di perdere dipendenti con competenze qualificate mettendo in campo azioni strategie specifiche, ad esempio sul contenimento dei costi a partire da quelli energetici degli impianti”.
L’ultima assemblea di Assocarta del giugno scorso ha illustrato la situazione del comparto evidenziando che nei primi quattro mesi del 2024 si è registrata una ripresa del 7,9% nella produzione di carta in Italia, nonostante le cartiere stiano girando circa all’80% della capacità produttiva a causa della domanda ancora debole “condizionata da un contesto economico stagnante,
dal lento rientro dell’inflazione e di una generale perdita di competitività”.
Il mercato però non è ancora uscito dalla crisi. La Germania è in difficoltà, come altri paesi europei e la Francia si trova in una complicata situazione politica, ciò si riflette anche sul forte rallentamento degli ordini di carta e cartone. In più i grossi produttori di cellulosa hanno annunciato un ribasso dei prezzi con la conseguenza che i compratori stanno attendendo che anche i produttori di carta si adeguino ritoccando verso il basso i prezzi.
In questo contesto la situazione si sta ripercuotendo anche a livello locale sui due siti trentini leader nella produzione di carta. Nello specifico: nello stabilimento Fedrigoni di Arco 199 dipendenti e nello stabilimento Fedrigoni di Varone 171 in cassa integrazione dall’1 settembre fino al 31 dicembre 2024; alla Arconvert, specializzata nella produzione di carte e film autoadesivi, 64 dipendenti in cassa integrazione dal 23 settembre fino al 31 dicembre 2024; per i 398 dipendenti delle Cartiere del Garda il periodo, per ora, è limitato dal 16 al 22 settembre ma la cassa integrazione è stata aperta per 13 settimane.
È necessario, concludono i Consiglieri provinciali, attuare azioni che permettano di far fronte a questo periodo critico e, come suggerito dai sindacati, mettere in campo strategie specifiche che permettano di ridurre i costi energetici degli impianti ed evitino di perdere dipendenti con competenze qualificate che potrebbero cercare un altro posto di lavoro, con garanzia di stabilità.

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