CPR e politiche anti-migratorie: la denuncia del consigliere Zanella (PD) contro le “distrazioni leghiste”

“Si alimenta la paura per nascondere i fallimenti politici.” È un attacco diretto quello che il consigliere provinciale del Partito Democratico Paolo Zanella rivolge alla Giunta Fugatti, accusata di usare il tema migratorio come “strumento di distrazione di massa” per distogliere l’attenzione dalle difficoltà sociali ed economiche che attraversano il Trentino.
Nel suo ultimo comunicato, Zanella ripercorre le tappe di quella che definisce “una deriva disumana” iniziata con l’insediamento della Lega al governo provinciale: dai tagli alla cooperazione internazionale al dimezzamento dei posti di accoglienza, fino alla chiusura dell’esperienza dell’accoglienza diffusa.
Un cambio di rotta che – secondo il consigliere dem – avrebbe alimentato la contrapposizione tra città e valli, “soffiando sul fuoco della xenofobia per ottenere consenso politico”.
Dall’accoglienza negata ai CPR: “una strategia per creare disagio e paura”
Zanella parla di un percorso coerente con la linea salviniana più dura: lasciare per strada centinaia di richiedenti asilo, anche famiglie e donne, in violazione dei diritti riconosciuti dal diritto internazionale, e concentrare chi resta in strutture prive di servizi d’inclusione.
“Così – denuncia – si costruisce disagio, si spinge alla marginalità, e poi si invoca sicurezza e repressione, raccontando la bugia del migrante come minaccia sociale.”
La nuova tappa, prosegue, è rappresentata dal progetto di Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR): “un piatto d’argento servito a una comunità impaurita, una risposta securitaria e disumana a un problema sociale che la Giunta stessa ha contribuito a creare”.
“Mentre i trentini fanno fatica, Fugatti cerca capri espiatori”
Il consigliere collega la svolta repressiva a un più ampio contesto di difficoltà economiche e sociali.
“Gli stipendi sono tra i più bassi del Nordest, sempre più persone rinunciano alle cure, non riescono a trovare casa, e gli incidenti sul lavoro aumentano. Di fronte a questi fallimenti, Fugatti sposta l’attenzione sui migranti, esattamente come fa Vannacci nei suoi comizi.”
Zanella definisce “una menzogna” l’affermazione del presidente Fugatti secondo cui dal CPR trentino “usciranno solo i delinquenti, e solo per essere espulsi”.
“Mente sapendo di mentire – replica – perché nei CPR finiscono anche persone non colpevoli di reati, ma solo irregolari per via di leggi sbagliate. E meno della metà dei trattenuti viene effettivamente rimpatriata per mancanza di accordi internazionali. Le altre persone vengono rilasciate: cosa pensa di fare Fugatti, rinchiuderle e buttare via la chiave in perfetto stile Salvini?”
“Buchi neri del diritto”
Nel comunicato, Zanella cita anche i dati della Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili, che definisce i CPR “buchi neri del diritto”, dove non sarebbero garantiti salute, difesa legale e dignità umana.
“Neppure in carcere – sottolinea – si registrano condizioni tanto degradanti.”
A preoccupare il consigliere è anche l’impostazione amministrativa della Provincia: lo spostamento del Cinformi e della gestione delle politiche migratorie dal Dipartimento delle politiche sociali a quello dell’organizzazione e del personale rappresenterebbe, a suo dire, “la misura dell’assoluto disinteresse e disinvestimento della Giunta verso un tema cruciale che si intreccia con lavoro, economia e demografia”.
Le criticità dell’accoglienza e il caso Fersina
Zanella segnala inoltre la situazione della Residenza Fersina, dove – secondo sue informazioni – la Provincia starebbe “spostando d’imperio” diversi migranti verso altre strutture nazionali, in accordo con il Commissariato del Governo.
“Si è lasciato degradare quel luogo fino all’incuria e alla violenza, e ora si spostano persone che avevano trovato un minimo di integrazione, anche con contratti di lavoro attivi. Alcuni – aggiunge – se ne vanno spontaneamente per le condizioni ormai inabitabili.”
Le donne fuori accoglienza e lo sportello trasferito a Trento nord
Infine, il consigliere porta all’attenzione un ulteriore caso: la quindicina di donne richiedenti protezione internazionale in lista d’attesa per un posto in struttura che da lunedì dovranno raggiungere Trento nord per accedere allo Sportello di accoglienza femminile, trasferito dal centro città.
“Uno spostamento assurdo – commenta – perché molte di queste donne non hanno nemmeno i soldi per un biglietto dell’autobus. Eppure la priorità della Giunta resta il CPR.”
“Servono politiche sociali inclusive, non nuovi muri”
“Non è un CPR che risolverà i problemi del Trentino – conclude Zanella – ma il ritorno a politiche sociali inclusive, capaci di non lasciare le persone sotto i ponti e restituire dignità a chi oggi viene trattato come un problema.” (n.f.)