Costruzione ciclovia Riva – Limone: Interrogazione parlamentare

Redazione22/08/20233min
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“La ciclovia del Garda è un’opera importante e potenzialmente utile, che però deve essere realizzata nel rispetto dei meravigliosi territori che la ospitano e garantendo la sicurezza di chi la percorre. Condizioni che rischiano di non essere rispettate dalle attuali progettazioni promosse dal governo di Giorgia Meloni e da quello provinciale di Maurizio Fugatti”. Scrive così il Movomento 5 Stelle del Trentino che ha sollecitato un intervento in sede parlamentare per chiarire le cose, ottenendo il sostegno della deputata Ilaria Fontana che ha depositato un’interrogazione riguardo alle specifiche dell’opera stessa.

Già all’inizio di questa consiliatura provinciale il M5S aveva depositato una serie di interrogazioni riguardo alla questione della ciclovia del Garda. L’obiettivo era di ottenere informazioni sulla pianificazione complessiva e stimolare una maggiore attenzione, già nella fase progettuale, riguardo all’impatto ambientale e paesaggistico che l’opera avrebbe avuto sul litorale trentino.

Nei giorni scorsi il M5S ha ritenuto necessario tornare a chiedere chiarimenti sul progetto di ciclabile, specie per quello che riguarda il tratto Riva del Garda – Limone, anche per dar voce alle analisi e alle riflessioni elaborate da un folto insieme di associazioni attive nell’ambito della salvaguardia del territorio.
Insieme a Manuela Baldracchi, presidente di Italia Nostra del Trentino, il consigliere provinciale Alex Marini ha dunque collaborato con la deputata Ilaria Fontana alla predisposizione dell’Interrogazione “4-01490” presentata a inizio agosto.

Nell’Interrogazione parlamentare si è sottolineato che tra gli obiettivi della ciclovia sono stati definiti, oltre allo sviluppo del ciclo-turismo e all’incentivazione del sistema di intermodalità di trasporto auto-treno-autobus-bicicletta-battello, anche la promozione del patrimonio storico-artistico, la valorizzazione del territorio, delle sue emergenze storiche, architettoniche e naturalistiche. “La sua realizzazione – scrive la deputata – deve essere strettamente collegata alla valorizzazione del territorio, da perseguire tenendo conto della conformazione naturale dei siti. Tali obiettivi però non sembrano essere stati perseguiti nella progettazione per la parte trentina. La sezione del tracciato della ciclovia in territorio trentino, pari a 19 chilometri, prevede infatti lunghe tratte a sbalzo su rocce per un totale complessivo di quasi 5 metri di sporgenza dalle pareti rocciose, circostanza che richiederà la realizzazione di pesanti strutture metalliche agganciate alle pareti mediante trivellazioni, scassi e gettate di cemento armato, oltre alla necessaria copertura per il pericolo di caduta massi, che, come noto, sono tutt’altro che infrequenti”.
È stato infine chiesto al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti quali attività siano state svolte per assicurare la sussistenza dei criteri di salvaguardia e valorizzazione paesaggistica ed ambientale, di sicurezza e di sostenibilità economica, nonché del rispetto degli standard di progettazione dell’opera e quali alternative tecniche siano state prese in considerazione.

 


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