Coronavirus 21-4-2020: un hotel con 84 stanze per la quarantena nell’Alto Garda

Fabio Galas21/04/20204min
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Coronavirus a martedì 21 aprile: 10 i decessi, 18 i nuovi contagi. Crescono le opportunità per effettuare la quarantena in strutture alberghiere, tra le quali una dell’Alto Garda con 84 stanze.
Nelle ultime 24 ore si sono registrati in Trentino 10 decessi di cui 3 all’interno di RSA. 18 i nuovi contagiati, su 599 tamponi eseguiti (i positivi sono quindi il 3%). 38 le terapie intensive nelle strutture ospedaliere provinciale, in ulteriore calo. Il contagio sembrerebbe quindi al momento stabilizzato, anche se, ha sottolineato Fugatti, “questi dati non vanno considerati ancora come definitivi”.
Questi il riassunto dei dati odierni in Trentino:
4.254 (+18) Totale positivi;
2.549 Attualmente positivi;
985 Guariti;
1.329 Dimessi;
376 Deceduti.
L’Alto Garda e Ledro, alla data di sabato 18 aprile, conta:
726 (+6) contagiati da coronavirus;
179 (+1) guariti;
214 (+3) dimessi dalle strutture ospedaliere;
92 (+2) decessi.
Questa la suddivisione per città:
Arco: 335 (+2) contagi – 101 guariti – 118 dimessi – 31 (+1) decessi
Drena: 13 (+1) contagi- 4 guariti – 5 dimessi
Dro: 84 (+1) contagi – 13 guariti – 17 dimessi – 16 decessi
Ledro: 148 (+1) contagi – 28 guariti – 30 dimessi – 29 (+1) decessi
Nago Torbole: 9 contagi- 4 guariti – 4 dimessi
Riva del Garda: 121 (+1) contagi – 24 guariti – 35 dimessi – 15 decessi
Tenno: 16 contagi – 5 guariti – 5 dimessi – 1 decesso
L’Apss nel frattempo sta classificando i nuovi dati in arrivo dalle RSA al fine di continuare a riferire con assoluta trasparenza tutto ciò che avviene sul territorio. l’Università a sua volta ha diffuso un rapporto sul dato dei tamponi effettuati in Italia, regione per regione. Il Trentino si colloca in terza posizione a livello nazionale, con il 4.1%.
“Una delle domande che ritorna più spesso riguarda il mondo scolastico – ha proseguito Fugatti – Dai modelli matematici utilizzati fino ad oggi per studiare gli effetti delle prossime aperture, constatiamo che il rischio più elevato sembra essere proprio quello connesso alla riapertura di scuole ed asili. Ciò non significa naturalmente che queste realtà non riapriranno ma che l’approccio deve essere molto cauto e circostanziato. Le proiezioni fatte mostrano, come abbiamo già detto, che le aperture nel mondo del lavoro sono meno rischiose rispetto a quelle che riguardano la vita privata, e che queste ultime sono comunque meno impattanti di quelle che riguardano la scuola. Nei prossimi giorni terremo nuovi incontri con i dirigenti scolastici e tutti gli altri attori che ruotano al mondo della scuola, per esaminare tutte le problematiche del caso, in attesa anche delle decisioni che verranno assunte a livello nazionale”.
Per quanto riguarda gli anziani contagiati all’interno delle RSA, oltre una settantina di loro sono stati ospedalizzati e altri sono stati curati nei Pronto soccorso. “Anche il fatto che molti degli ultimi decessi di persone anziane siano stati registrati all’interno degli ospedali mostra – ha sottolineato il dottor Ferro – dimostra che queste strutture hanno dato un grande contributo all’assistenza delle persone ospitate all’interno delle RSA”.

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